Rishi Sunak è coinvolto in un potenziale insabbiamento da parte del governo britannico dell’inchiesta Covid? Per portare avanti l’indagine, guidata da Heather Hallett, è stato fatto ricorso addirittura ad ampi poteri per richiedere taccuini, agende e corrispondenza WhatsApp tra l’ex premier Boris Johnson e 40 alti esponenti del governo. Ma il governo guidato ora da Sunak si sta opponendo, sostenendo di voler proteggere la privacy di ministri e funzionari, e sta prendendo in considerazione azioni legali pur di impedire la divulgazione di quel materiale.



A svelare il retroscena è il Guardian, che cita due fonti a conoscenza delle richieste, secondo cui l’Ufficio di Gabinetto sta “resistendo” a consegnare il materiale di Johnson e del suo assistente nel timore che cedere queste informazioni comporti poi dover presentare tutte le altre prove dei ministri, compreso lo stesso Sunak, che era Cancelliere dello Scacchiere. Hallett ha concesso al governo britannico altri due giorni di tempo per consegnare le informazioni non redatte relative a Johnson e ad uno dei suoi assistenti senior, Henry Cook. Il materiale dovrà essere consegnato entro le 16:00 di giovedì 1 giugno 2023. Il rifiuto di ottemperare all’ordine è un potenziale reato penale.



INCHIESTA COVID, BATTAGLIA LEGALE SUI DOCUMENTI?

Un portavoce di Boris Johnson ha dichiarato di non avere «alcuna obiezione» che i suoi 24 taccuini e WhatsApp vengano consegnati, inoltre ha precisato che i legali del governo ne hanno già avuto accesso nelle ultime ore. Ma l’Ufficio di Gabinetto ha reso una nuova dichiarazione in cui afferma di opporsi a fornire il materiale non censurato, e il governo sta valutando ancora la possibilità di una battaglia legale. «Siamo fermamente convinti che l’inchiesta non abbia il potere di richiedere informazioni inequivocabilmente irrilevanti che esulano dall’ambito di questa indagine. Questo include i messaggi WhatsApp dei dipendenti governativi che non riguardano il lavoro, ma sono del tutto personali e riguardano la loro vita privata», le parole del portavoce, riportate dal Guardian.



Ma Bloomberg ha visionato una consulenza legale trapelata dall’avvocato Sir James Eadie, del team legale governativo, da cui si evince che i funzionari hanno nascosto le prove per l’inchiesta sulla base di sensibilità politiche, piuttosto che di semplici dettagli personali. Rishi Sunak ha dichiarato che il governo sta collaborando pienamente all’inchiesta Covid e negato l’ipotesi di un insabbiamento. L’Ufficio di Gabinetto ha rivendicato di aver fornito 55mila documenti, 24 dichiarazioni testimoniali e 8 dichiarazioni aziendali. La consegna dei taccuini e dei messaggi WhatsApp non censurati viene considerato un affronto alla privacy di funzionari e ministri, oltre che un ostacolo alla discussione politica.