Sulla piattaforma Apple Tv+ è in streaming la serie tv Sunny, per ora tre puntate per un totale di dieci, con la solita cadenza di pubblicazione settimanale.

Suzie (Rashida Jones) è andata via dagli States per una pausa di riflessione, attratta dal Giappone si stabilisce a Kyoto, incontra Masa (Hidetoshi Nishijima), si sposano e nasce un figlio. Il mondo di Susze è circoscritto all’ambito familiare, non ha imparato la lingua dopo dieci anni, insofferente della suocera e di alcuni costumi locali. Ha l’ultimo ricordo del marito e del figlio accompagnandoli al gate dell’aeroporto. L’aereo precipita e i resti dei morti non si trovano.



Suzie va in depressione, si rintana in camera senza mangiare. Al tempo stesso l’azienda dove lavorava il marito le regala un robot di ultima generazione, Sunny. Intelligente, accondiscendente, parla tutte le lingue, si prende cura di Suzie come se anticipasse i suoi desideri. Lei inizialmente lo detesta, va nell’azienda del marito e scopre che Masa non era il capo progetto del settore frigoriferi, ma era il responsabile dell’evoluzione dei robot. Il reparto è stato chiuso, Suzie s’insospettisce, inizia delle ricerche, conosce la barista/hacker Mixxy e scopre un mondo parallelo in cui i robot uccidono e violentano.



Si aggiunge la malavita Giap, Yakuza, che la spia e sorveglia costantemente. E il mistero s’infittisce.

Sunny è tratta dal romanzo di Colin O’Sullivan The Dark Manual, ora riproposto e riadattato con l’omonimo titolo della serie di Apple Tv+. È una produzione statunitense in lingua giapponese e inglese, il doppiaggio in italiano riguarda solo Suzie, la barista Mixxy (la cantante Annie the clumsy) e il robot.

È una serie dura, definita dark thriller, come il titolo del primo libro ispiratore. Al centro l’Intelligenza artificiale. In Europa e in Italia se ne discute per regolarizzarla con delle leggi, si parla giustamente dei risvolti sociali e occupazionali nell’utilizzo nei processi produttivi industriali e dei video/foto fake, ma di fatto non sappiamo veramente il suo stato d’avanzamento tecnologico, o per lo meno lo conosciamo in parte. Sicuramente è più sviluppato di quel che appare, soprattutto nel campo militare. E qui mi vengono i brividi.



La fotografia è perfetta, statica, pochi movimenti, le luci cupe ci immergono nella situazione di angoscia e di incertezza di Suzie.

C’è tutto l’aspetto emotivo e psicologico di lei nel trovarsi vedova di colpo in un Paese ancora estraneo per il suo modo di pensare e di scoprire che Masa lavorava per qualcosa che poteva creare violenza.

In Sunny è molto sottolineato l’aspetto esistenziale, la solitudine umana, quella di Suzie prima e dopo il fatto tragico, il suo dolore; il fenomeno hikikomori che Masa per due anni, precedentemente la conoscenza con Suzie, aveva vissuto. C’è l’AI e la tecnologia esasperata che porta alla violenza. Tutto attuale e non fantascientifico.

Non è una serie per palati delicati.

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