CAMPANE E LUCI SPENTE CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA
«Stasera alle 20 suoneranno le campane delle chiese. Spegnete le luci delle vostre case finché potete, per dimostrare a Putin che preferiamo stare al buio piuttosto di comprare il suo petrolio o gas. Questa azione si farà in tutta l’Europa allo stesso momento, a Londra alle 19, noi dell’Europa centrale alle 20, Kiev alle 21 e Mosca alle 22. Inoltrate questo messaggio»: per il 99% delle volte le “catene di Sant’Antonio” su WhatsApp possono essere tranquillamente ‘bypassabili’.
Ecco, in questo caso l’annuncio che gira da ore sui social di mezza Europa potrebbe trovare finalmente un senso compiuto e non fine a se stesso: inoltre, il suono delle campane a cui hanno aderito le principali cattedrali d’Europa si inserisce in quella richiesta di preghiera e digiuno celebrata dalla Chiesa Cattolica lo scorso 2 marzo, come segno di vicinanza al popolo ucraino e come richiesta soprattutto di cessare l’inutile guerra in Ucraina. L’Associazione Europea degli Architetti e delle Opere Cattedrali ha sostenuto con forza l’iniziativa nata oggi e proseguibile anche nei prossimi giorni di sette minuti di suono delle campane ogni mezzogiorno nelle Capitali europee.
LE CATTEDRALE EUROPEE SUONANO PER LA PACE
«Quando le nazioni bruciano, che le campane suonino il tocsin», ha sostenuto l’Associazione delle Cattedrali europee, cui aderisce anche il Duomo di Milano, in segno di preghiera contro la guerra in Ucraina: «Suonando la campana, mostriamo la nostra solidarietà con i popoli (…), ricordiamo i morti di tutti i paesi coinvolti (…) portiamo nei nostri pensieri tutte le persone colpite da questa guerra, preghiamo per la pace ed esprimeremo la nostra gratitudine se le armi saranno messe a tacere». A questa iniziativa si è aggiunta poi quella più ampia e virale del suono delle campane in tutte le chiese assieme allo spegnimento delle luci nelle case: l’azione si farà in tutta Europa centrale allo stesso momento alle ore 20, mentre a Londra avverrà alle 19 ore locali, alle 21 in Ucraina e alle 22 in Russia, così da mandare un segnale unito e compatto nel medesimo momento in tutta la comunità europea. Durante un collegamento ieri dalla Capitale nel giorno di digiuno internazionale per la pace, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk vescovo di Kiev ha ringraziato il popolo cristiano mondiale per essersi unito nella preghiera per l’Ucraina: «Dio, accogli il nostro digiuno e le nostre preghiere. Dio, unisci noi tutti, affinché la vita vinca sulla morte e la preghiera comune di tutto il mondo porti la pace in Ucraina».