Una suora accusa la Chiesa Cattolica di averla sostanzialmente espulsa dal convento dove viveva da 34 anni, senza alcuna motivazione e con il “sospetto” di essere probabilmente “rivale” di una consorella vicina al prefetto della Congregazione dei vescovi: la storia di denuncia viene resa nota in Italia oggi da “Repubblica” ma infiamma l’opinione pubblica anti-cattolica già da settimane in Francia, dove Suor Marie Ferréol ha fatto scattare il “caso”.
55enne, per l’appunto da 34 nella comunità delle domenica del Santo Spirito, è stata fatta oggetto di “decreto di esclaustrazione”, misura molto rara e estremamente radicale nella Chiesa: la Curia di Parigi ha secretato gli atti della sua espulsione (ma è la normalità prevista dalla norma in essere) dopo l’ispezione ordinata dal Cardinal Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi. «Vorrei perseverare nella mia vocazione, vorrei sapere perché sono stata espulsa», lamenta la religiosa dopo che anche una sua lettera inviata a Papa Francesco è rimasta (per il momento) inascoltata. L’opinione pubblica si sta mobilitando e non solo laici e laicisti anti-cattolici si sono espressi, ma anche uno degli intellettuali cattolici più famosi di Francia come François Sureau arriva a parlare di «persecuzione» messa in atto contro Suor Marie.
LA LETTERA E IL MISTERO SULLA “CACCIATA”
Vista l’eccezionalità (per fortuna) di casi del genere, è ancora più importante capire cosa e perché abbia portato la Congregazione a prendere una decisione così dura e per il momento senza fornire alcuna spiegazione alla diretta interessata: «In nessun momento è stata data a questa donna la possibilità di conoscere il suo dossier, di presentare la sua difesa, di contestare le misure contro di lei», scrive Sureau in un lungo appello apparso su “Le Monde” nei giorni scorsi, «Queste regole elementari che sono rispettate da ogni amministrazione in Europa non sono state applicate». La Chiesa ha parlato di «menzogne e dissimulazione» messe in atto da Suor Marie anche se la sua avvocatessa e i conoscenti interpellati dai media francesi, smentiscono su tutta la linea: in diversi hanno scritto al Papa per testimoniare la bontà e la figura positiva della suora “bandita”. Secondo quanto raccolto da “Repubblica” sulle fonti francesi dell’entourage di Suor Ferréol, potrebbe aver pesato nella disposizione «la rivalità, su dispute teologiche ma non solo, con un’altra suora della comunità, madre Marie de l’Assomption». Si tratta di una consorella considerata molto vicina al Cardinal Ouellet e le malelingue sottolineano come proprio tale “rapporto filiale” possa aver influito nella cacciata di Suor Marie: stando a quanto riportato dalla madre superiora del convento in oggetto, la monaca era stata nel passato «più volte in passato dalle superiori per il suo rapporto con l’autorità e l’obbedienza». Stupisce infine anche la modalità con cui Suor Marie è stata allontanata e cacciata dal suo convento: annunciato il decreto di espulsione, è stata prima invitata ad un ritiro spirituale, poi “rinchiusa” in una cella per 2 mesi (tanto che la famiglia preoccupata ha fatto denuncia di scomparsa alla polizia, racconta “Le Monde”) e infine liberata ma invitata a rimanere in un’abbazia a Randol visto il decreto di espulsione valido per 3 anni a partire dall’autunno 2020. “Rep” e i quotidiani “liberal” d’Oltralpe vociferano che dietro alla cacciata vi sarebbe lo scontro dottrinale e politico tra la suora e il convento-istituto dove ha studiato Marion Maréchal, la nipote di Marine Le Pen. Al momento però restano solo voci, con l’unico fatto che il Vaticano per il momento ha confermato la decisione di Ouellet espellendo la religiosa per 3 anni. L’avvocato ai media denuncia: «Suor Marie è forte ma è schiacciata dalla durezza e dalla violenza di tutto quello che è successo».