Suor Nabila Saleh delle Suore del Rosario di Gerusalemme è sconvolta. Al telefono con la redazione di Tgcom24, racconta la tragedia che sta vivendo il popolo di Gaza in questi giorni: “Hanno colpito una casa di proprietà della Chiesa in cui erano rifugiati i cristiani che hanno perso le loro case. 17 persone sono ferite, gli altri sono ancora sotto le macerie”. Si chiede dove sia il mondo Suor Nabila, sconvolta e addolorata: vorrebbe soltanto che qualcuno accogliesse il loro grido d’aiuto ma non vede una mano tesa nei confronti della gente che continua a soffrire da parte dei “potenti”.



“È un disastro. Famiglie intere sono morte. Se ci bombardano moriamo tutti. Hanno cominciato con la chiesa ortodossa e adesso temiamo bombardamenti anche da noi. La gente ha paura e vive in sofferenza, non immaginate che cosa stiamo vivendo”, spiega ancora in lacrime. La religiosa, nei giorni scorsi ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco: lei si trova nella chiesa della Sacra Famiglia a Gaza che accoglie circa 500 persone, tra cui 100 bambini. “Abbiamo chiesto al papa più sicurezza per le nostre chiese”, conclude Suor Nabila Saleh.



Suor Nabiła Saleh: “Abbiamo bisogno di acqua e cibo”

Solo pochi giorni fa, Suor Nabila Saleh aveva lanciato l’allarme in onda a Tg2000, il telegiornale di Tv2000: “Abbiamo bisogno di tutto: cibo, acqua, vestiti. Qui in qualunque posto, sentiamo i rumori dei bombardamenti. Noi siamo con la gente perché è qui la nostra missione: sostenere le persone che hanno bisogno”. La religiosa si trova nella chiesa della Sacra Famiglia a Gaza: lì accoglie circa 500 persone tra cui 100 bambini. “La nostra consacrazione è donare la nostra vita per gli altri, specialmente nei momenti difficili. Se siamo vicini a queste persone nei momenti belli non possiamo lasciarli nei momenti più difficili“.



Suor Nabila, nel suo appello a Tg2000, aveva poi lanciato una richiesta d’aiuto ai potenti: “Ai responsabili dei governi, che stanziano i soldi per le armi che fanno tanto male alla gente, chiedo di dare alle persone che hanno bisogno un pezzo di pane e acqua“.