LA NOMINA DI SUOR SIMONA BRAMBILLA COME N.2 DEL DICASTERO SUGLI ISTITUTI CONSACRATI
La missionaria suor Simona Brambilla è stata nominata nelle scorse settimane come segretaria del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata in Vaticano, una prima volta storica per quel ruolo e in generale la seconda religiosa a divenire segretaria di un Dicastero vaticano dopo suor Alessandra Smerilli al Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Il grande entusiasmo della 58enne religiosa è stato raccontato in una lunga intervista ad “Avvenire” dove suor Simona testimonia l’impegno per il compito assegnatole da Papa Francesco.
«La pace per germogliare e crescere nel mondo ha necessità di una matrice imprescindibile: un rapporto sano tra uomo e donna», spiega la religiosa missionaria della Consolata dopo la nomina alla guida del Dicastero come n.2. «Credo che questa scelta del Santo Padre trovi la sua collocazione all’interno di un cammino ecclesiale sempre più sinodale, aperto, inclusivo, dialogico, evangelico. Gli interventi di papa Francesco sulla donna sono davvero tanti», aggiunge suor Brambilla facendo riferimento alle parole del Pontefice nell’omelia del 1 gennaio 2024, festa della Santissima Madre di Dio, «Di Maria la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta; per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno. Ma anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono».
“COSÌ PAPA FRANCESCO SMASCHILIZZA LA CHIESA”: PARLA SUOR BRAMBILLA
La chiamata al nuovo ruolo è stato un fulmine a ciel sereno per suor Simona Brambilla: «ha scombussolato le prospettive che intravedevo dopo il Capitolo generale di maggio-giugno 2023, concludendo 18 anni di servizio nel governo della mia Congregazione. Una chiamata a continuare a vivere la missione, in modo diverso, per, tra e con i consacrati e le consacrate». L’intento del Papa per il futuro è quello sempre più di “smaschilizzare” la Chiesa» introducendo una nuova dimensione femminile anche nell’organizzazione stessa della Chiesa Cattolica mondiale.
«La Chiesa ha bisogno di donne», ribadisce in più passaggi la religiosa consacrata, «modelli e dinamiche di pensiero, di affetto, di sensibilità, di spiritualità, di azione, di missione che incarnino le due dimensioni vitali del femminile e del maschile e tengano conto dell’interazione necessaria, benefica e benedetta fra esse». Secondo suor Brambilla, la vita consacrata è da tempo laboratorio di sinodalità in quanto è «la comunità cristiana guarda con attenzione e gratitudine alle sperimentate pratiche di vita sinodale e di discernimento in comune che le comunità di vita consacrata hanno maturato lungo i secoli». Nella piccolezza, nel silenzio a volte, la semplicità di una vita dedicata al Signore può fare ancora molto anche nel mondo di oggi: nel solco di due grandi donne consacrate che l’hanno ispirata nel suo percorso di fede – Rut, la moabita, e Noemi, sua suocera – la richiesta di suor Simona Brambilla è molto semplice, «Possa il nostro cuore essere integro, fedele e amante come il loro. Possano le nostre relazioni, le nostre comunità divenire focolari dove il fuoco di brace dell’intimità con Dio e fra noi ci riscaldi e conforti; possa il nostro cammino di ricerca essere percorso insieme; possano la nostra povertà e la nostra vulnerabilità divenire luogo dell’incontro autentico fra noi e col Signore; possano le nostre mani umilmente spigolare i preziosi semi che Dio ha sparso in ogni cuore, in ogni popolo, in ogni cultura; possa la nostra vita divenire grembo che genera, dove Dio ami anche oggi incarnarsi per amare, consolare, salvare».