È polemica sulle suore troppo social del monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” a Pienza. Le tredici donne, come riportato da Quotidiano Nazionale, si sono trasferite nella provincia di Siena nel 2017 dopo che il loro convento in Umbria aveva accusato dei problemi di stabilità a causa del terremoto. A guidarle c’era la loro superiora, suor Diletta, con un passato da laica come maresciallo delle Guardie Forestali nelle Marche. Poco dopo l’arrivo, il gruppo decise di aprire una pagina Facebook omonima alla struttura religiosa.
I post pubblicati in questi anni, di vario genere, non sono passati inosservati alla Santa Sede. Essi non sono infatti esclusivamente a tema clericale. Dalla promozione di prodotti (in particolare candele dipinte a mano, calamite e rosari) venduti nello shop online e nei mercatini organizzati nel giardino del monastero fino agli annunci che offrono agli utenti la possibilità di vivere da vicino l’esperienza monacale. “Vuoi sperimentare una nuova avventura? Vieni 5 giorni in clausura. Se hai tra 18 e 38 anni, ti invitiamo a condividere la nostra vita quotidiana, pregando e lavorando insieme a noi, per incontrare Cristo, scoprire il Senso della tua vita”, scrivevano nel 2019.
Suore troppo social: post, mercatini e ospiti, via al commissariamento a Pienza
Il Vaticano, dopo cinque anni, ha deciso di dire “basta” alle suore troppo social del monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” a Pienza. Il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha inviato nei giorni scorsi un avviso di commissariamento. “La diocesi continuerà a sostenere la presenza dell’istituzione religiosa, come ha sempre fatto in questi anni contribuendo, anche economicamente, al pagamento delle utenze. Ovviamente il tutto deve svolgersi in obbedienza alle leggi civili e alle disposizioni canoniche e nell’accoglienza delle disposizioni della Santa Sede in comunione con la Chiesa”, hanno fatto sapere dalla Curia.
Il provvedimento prevede però che, oltre al controllo, debba esserci anche un cambiamento al vertice. La madre superiore, suor Diletta, dovrà abbandonare il suo incarico. È stata già designata ed inviata sul posto la sua sostituta, che previene dal monastero San Magno di Amelia. Le consorelle, tuttavia, si oppongono. “Non risulta che sia stata data esecuzione alle disposizioni dei decreti della Santa Sede. Ci auguriamo che presto si possa trovare un accordo che preservi il bene di tutti. In tale contesto si rende presente che non sono autorizzate in alcun modo raccolte di denaro da inviare a conti del monastero o tantomeno intestati a persone fisiche”, ha concluso la Curia.