Ancora non è stato convocato ufficialmente il Consiglio dei Ministri di mercoledì 5 gennaio, ma con ogni probabilità si terrà nel pomeriggio dopo le consuete riunioni tra Cts, Regioni e capidelegazione Governo.
Giornata molto frenetica quella vissuta oggi sui due nodi chiave del possibile nuovo Decreto Covid in arrivo da domani: lavoro (con riunione Draghi-Brunetta per mettere a punto la questione dell’obbligo Super Green Pass) e scuola, con la revisione delle regole Covid che potrebbe portare a differenziare soglie per la Dad a seconda dell’età. «Si è ragionato sul migliore utilizzo, ai fini del contrasto al picco pandemico, della flessibilità nel ricorso allo smart working già prevista dalle regole vigenti tanto per il lavoro privato quanto per il lavoro pubblico», fanno sapere fonti di Governo a Rai News dopo il vertice a Palazzo Chigi tra il Premier Draghi e il Ministro della PA Renato Brunetta. Con ogni probabilità l’obbligo alla Pubblica Amministrazione per il certificato Covid sarà immediato, per il lavoro privato invece l’obbligo di Super Green Pass avverrà a “scaglioni” per permettere a tutti i settori di potersi adeguare. Per quanto riguarda la scuola, l’indirizzo resta quello del rientro in presenza tra il 7 e il 10 gennaio: oggi è stata presentata la nuova bozza delle Regioni, qui tutte le novità nel focus. (agg. di Niccolò Magnani)
DOMANI CDM: LE NUOVE REGOLE SUL TAVOLO
Non sarà obbligo vaccinale tout court, ma poco ci manca: con una misura surrettizia, quasi “mascherata” il nuovo CdM convocato per domani dovrebbe porre il Super Green Pass obbligatorio al lavoro con estensione graduale ma definitiva per tutti i settori privati.
Sul tavolo del Consiglio dei Ministri anche il rientro a scuola (dad e non vaccinati) e le quarantene, oltre ovviamente al tema Green Pass-lavoro: sono circa 3 milioni (sui 5,5 totali) non vaccinati che si trovano nella fascia d’età 30-59 anni. Porre l’obbligo per loro di vaccino o guarigione da meno di 6 mesi, nei fatti, è come inserire un obbligo vaccinale generalizzato. Sta invece tramontando perché troppo divisiva e discriminatoria la proposta delle Regioni sulla destinazione degli studenti vaccinati/non vaccinati per il rientro a scuola e le regole sulla Dad: i governatori lavorano dunque a nuove proposte, come sottolineano le fonti di Governo all’Adnkronos, «Starebbero ragionando innanzitutto su una possibile distinzione tra le diverse scuole, infanzia, primaria e secondaria, e su differenti soglie relative al numero di casi che farebbero scattare una quarantena per l’intera classe». (agg. di Niccolò Magnani)
CDM 5 GENNAIO: LE ANTICIPAZIONI
Niente obbligo vaccinale, ma Super green pass per il mondo del lavoro. Cambia la forma, ma non la sostanza: con l’estensione del certificato verde, infatti, si avrebbe di fatto un obbligo, per cui quello formale sarebbe superfluo. Sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri arriverà, dunque, l’ulteriore estensione dell’uso del lasciapassare rafforzato. La conferma arriva da fonti di Palazzo Chigi, citate dall’Huffington Post, secondo cui il governo vuole muoversi con i piedi di piombo. Non a caso Matteo Salvini starebbe mantenendo un profilo basso sul tema: per il momento non intende alzare polemiche, ma ha comunque chiarito di essere contrario ad una misura che minaccia di non appoggiare.
Contrario all’obbligo vaccinale anche il MoVimento 5 Stelle, con ambienti vicini all’ex premier Giuseppe Conte che hanno espresso perplessità al sondaggio fatto dalla Presidenza del Consiglio sull’ipotesi dell’obbligo erga omnes. Invece i contrari al Super green pass al lavoro sono una minoranza. Anche per questo il presidente del Consiglio Mario Draghi avrebbe accantonato l’idea dell’obbligo, su cui non era contrario. Ora preferirebbe esplorare la strada dell’allargamento del Super green pass.
SUPER GREEN PASS AL LAVORO, MA ESTENSIONE GRADUALE
Si tratta di una ulteriore stretta che riguarderà in primis quasi un milione di dipendenti della Pubblica amministrazione che finora sono rimasti fuori dall’obbligatorietà. Ma il premier Mario Draghi starebbe lavorando anche all’estensione del Super green pass anche per il comparto privato. Infatti, l’Huffington Post parla di una mediazione, citando indiscrezioni dal suo entourage, per non provocare strappi. L’idea è di un inserimento graduale, a comparti, per lasciare in fondo coloro che avrebbero più problemi organizzativi da risolvere su controlli in caso di assenze e quelli già stressati per l’alto numero di contagiati o in isolamento.
Dunque, già a partire da fine mese il tampone non sarà più sufficiente per i primi settori del mondo del lavoro privato, poi verrà allargato il campo al resto dei settori. Starebbe andando avanti sotto traccia una specie di trattativa per togliere dal tavolo del Consiglio dei ministri l’obbligo e avere il via libera sull’estensione del Super green pass, con cui si conta di avere un’impennata di vaccinazioni. Stando alle stime del governo, nella platea di circa 5 milioni di non vaccinati, almeno la metà sono cittadini “attivi”, quindi si avrebbe un’accelerazione importante.