DEPUTATI OVER-50 AVRANNO OBBLIGO SUPER GREEN PASS

L’ufficio di Presidente di Montecitorio ha deliberato la nuova norma che dal prossimo 15 febbraio impone il Super Green Pass obbligatorio per l’accesso alla Camera dei Deputati: la regola modificata rispetto a quella attuale (che prevede solo il Green pass “base”) varrà per tutti i deputati, commessi, questori e dipendenti di Montecitorio che hanno più di 50 anni, uniformandosi così alla norma nazionale sull’obbligo vaccinale per over-50 inserito nell’ultimo Decreto Covid.



Dopo lunghe discussioni e dopo essere stati accettati in Aula durante il voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, i deputati “no vax” vanno incontro ad una dura “stretta”: il Super Green Pass infatti (o Green Pass “rafforzato”) è disposto per chi guarito entro 6 mesi dal Covid-19 e chi è vaccinato. Fino ad oggi era possibile accedervi anche con tampone negativo, ma dal 15 febbraio in poi non sarà più permesso.



LE REAZIONI ALLE NUOVE REGOLE ALLA CAMERA

Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, scatenando qualche prima reazione furente dei deputati coinvolti nel “ban”: «Il super green pass rafforzato è un profondo errore. Il Paese sta capendo che il green pass non c’entra nulla con l’emergenza sanitaria, questi continuano ed è una follia applicata a ogni spazio del Paese. Ogni sua applicazione è deleteria», spiega all’Adnkronos il senatore Gianluigi Paragone, «questi oramai sono degli scappati di casa che non capiscono più come correggere i loro errori. Green pass e super green pass non c’entrano nulla con l’emergenza sanitaria… Stanno mettendo piedi un cinema che sta spaccando il Paese e sta rovinando economia. ‘Ringrazio’ tutti i colleghi parlamentari vigliacchi che approvano questa cosa». La norma introdotta da Montecitorio varrà dal 15 febbraio fino al 15 giugno: per gli over-50 vi sarà l’obbligo di Super Green Pass, per tutti i minori di 50 anni invece basterà un Green Pass anche con tampone negativo. Già il 10 febbraio, secondo quanto apprende RaiNews, lo Presidente della Camera Roberto Fico convocherà un Ufficio di presidenza per l’esame delle modalità di attuazione.

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