L’iter per il nuovo decreto sul Green Pass è già avviato ma non tutte le Regioni ieri hanno visto un fronte “comune” rispetto alle modifiche da attuare al certificato sanitario anti-Covid: il Governatore dell’Abruzzo Marsilio (FdI) è infatti l’unico che non vede di buon occhio la regola dei “lockdown” per i No Vax per l’accesso alle attività non essenziali.



Alcune Regioni poi, in primis la Calabria del neo presidente Occhiuto (Forza Italia) spingono per adottare la regola del “Super Green Pass” – ovvero solo per vaccinati e guariti – non solo in zona arancione/rossa ma fin da subito pure in zona bianca. L’obiettivo valutato dai Presidenti nell’incontro con il Governo, e in vista del CdM di giovedì prossimo, è quello di evitare nuove chiusure come invece sta avvenendo in queste ore in Alto Adige (18% di non vaccinati) dove Kompatscher ha varato una maxi-stretta con coprifuoco per i comuni in rosso. Il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (Lega) ha spiegato al termine dell’incontro in videoconferenza ieri sera «Non deve esserci inerzia l’importante è tutelare la sicurezza delle aperture, la continuità delle attività commerciali e imprenditoriali e tutelare chi ha fatto proprio dovere, rispettando richieste dello Stato». La richiesta di buon senso e sicurezza assieme è stata avanzata sia da Fontana che da Zaia (Veneto, Lega).



GREEN PASS, REGIONI: “PREMIARE I VACCINATI”

«La terza dose di vaccino anti covid è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto. Dopo l’ultimo parere di Aifa sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti»: questo l’annuncio fatto dal Ministro della Salute Roberto Speranza prima ai rappresentanti delle Regioni e poi pubblicamente con un post sui social. Non solo, sulla lotta alla pandemia è lo stesso esponente del Governo a sottolineare le ore «molto delicate» in cui «stiamo valutando ulteriori scelte da compiersi nell’interesse del Paese dentro questa battaglia ancora aperta contro il virus». È la stessa Aifa a far sapere in serata come «l’anticipo della dose booster sarà nell’ottica della massima precauzione».



Non vi sono dubbi, aveva detto nel pomeriggio sempre Speranza intervenendo al workshop nazionale di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) «nei prossimi giorni questa sarà ancora la priorità: tenere la curva sotto controllo ed evitare l’esplosione del contagio che stiamo vedendo in tanti altri Paesi europei». Il Governo dunque accelera nel prossimo decreto sul “super Green Pass”, raccogliendo le proposte e le richieste delle singole Regioni: quasi tutti hanno chiesto interventi mirati urgenti ma solo per non vaccinati nelle eventuali zone arancioni/rosse, mentre il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha aggiunto a Palazzo Chigi, «Bisogna aumentare i controlli alle frontiere con i Paesi a maggiore circolazione. Mi auguro che il governo adotti entro le prossime ore tutte queste misure». Il “super Green Pass” sembra a questo punto prossimo ad essere strutturato per giungere in CdM già entro la fine di questa settimana. Nel frattempo in Alto Adige tornano le mascherine all’aperto, sui mezzi pubblici va indossata la Ffp2, mentre nei Comuni ‘rossi’ i bar e ristoranti devono chiudere alle 18 e scatta il coprifuoco dalle 20 alle 5: è quanto prevede un’ordinanza che il governatore Arno Kompatscher firmerà nelle prossime ore. «In Alto Adige l’incidenza attualmente è di 407, ma preoccupa la situazioni in alcuni Comuni, come per esempio Rodegno, dove attualmente l’8,16% della popolazione risulta positiva. Dobbiamo evitare un nuovo sovraccarico degli ospedali. Serve la solidarietà di tutti», ha affermato il segretario Svp Philipp Achammer.

COME CAMBIERÀ IL GREEN PASS: VERTICE A P. CHIGI

Alle ore 18 è stato convocato a Palazzo Chigi un vertice tra Governo e Regioni (in video collegamento) per dirimere le nuove regole da implementare con il prossimo Decreto sul Green Pass in arrivo entro giovedì prossimo per limitare gli effetti della “quarta ondata” Covid.

Presenti alla riunione i Ministri Mariastella Gelmini (Affari Regionali), Roberto Speranza (Salute) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli: sul piatto le varie modifiche che potrebbero portare ulteriori rigidità al sistema di certificato anti-Covid in atto ormai da mese nel nostro Paese. Si parla sempre più di “Super Green Pass”, con restrizioni tutte da valutare per i non vaccinati in modo da aggiungere ulteriore “coercizione non attiva” a chi ancora sceglie di non sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Previsti nei prossimi giorni riunioni con il Cts, la Cabina di regia e infine il Consiglio dei Ministri per disporre il nuovo eventuale decreto. Il tutto mentre il generale Figliuolo e il Cts stanno mettendo a punto l’irrobustimento della campagna vaccinale per la terza dose, anticipando i tempi e provando a ottenere il via libera per ridurre da 6 a 5 mesi i mesi bastevoli tra seconda dose e richiamo “booster” Sul “piatto” le seguenti proposte:

– riduzione Green Pass da 12 a 9 mesi
lockdown per soli non vaccinati in zona arancione/rossa
– riduzione tempistiche tamponi: da 72 a 48 ore per il molecolare, da 48 a 24 per l’antigenico
obbligo Green Pass sui mezzi pubblici (metro, bus, tram)
– obbligo vaccinale per sanitari ed eventuali altre categorie
– obbligo vaccinale “tout court” come adottato finora solo dall’Austria (dal 1 febbraio 2022)

SUPER GREEN PASS, COSA DICONO GOVERNO E REGIONI

«L’obbligo del vaccino anti-Covid è una questione che il governo non ha mai escluso e se ci fosse la necessità di ampliarlo ad alcune categorie, siamo pronti a farlo», lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa intervistato da SkyTg24, specificando tuttavia come a oggi questo tema non vi sia nel Governo. In settimana è prevista «una decisione rispetto all’obbligo vaccinale della terza dose per le categorie per cui è già previsto l’obbligo del ciclo primario», ha poi annunciato sempre Costa. In merito alla possibilità di lockdown per No Vax, è ancora il sottosegretario ad illustrare la posizione del Governo Draghi: «Non parlerei di lockdown per non vaccinati. Ma con il peggioramento della situazione epidemiologica e il passaggio in arancione di alcune Regioni, un provvedimento che prevede già in automatico una serie di restrizioni, penso che queste limitazioni non debbano essere pagate da chi è vaccinato. Penso, tolto l’accesso al lavoro e ai bisogni di prima necessità, che per certe attività come i ristoranti, i cinema, il teatro, si debbano limitare solo a chi vaccinato». Ieri il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a “Mezz’ora in più” era stato netto nell’evidenziare quanto bisogna evitare il più l’aumento delle ospedalizzazioni: «Proporremo al governo di scegliere il più presto possibile misure che possano favorire le vaccinazioni, garantendo in caso di passaggio di zona la possibilità di superare le restrizioni per le persone vaccinate o per coloro che hanno superato la malattia. Questo potrebbe spingere indecisi a partecipare alla campagna di vaccinazione e dare certezze a imprese, ristoratori, albergatori, negozianti». Stamane il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini si è schierato sulla stessa linea di Fedriga, «Stretta sul Green pass per mantenere aperte le attività economiche, specie quelle che hanno più patito durante la pandemia. Che chi sia vaccinato abbia una corsia preferenziale in quei luoghi, in particolare, per evitare di chiuderli o di restringerli troppo, credo sia giusto».