FLORENTINO PEREZ SULLA SUPER LEAGUE

Alla fine, anche Florentino Perez ha parlato della Super League. C’era da aspettarselo: del resto il presidente del Real Madrid è di fatto il fondatore della nuova Super Lega del calcio europeo, che al momento racchiude i 12 club iscritti ma che è pronta ad allargare le sue porte. Lo ha detto lui stesso, in una intervista rilasciata a El Chiringuito: tra i passaggi più significativi c’è appunto quello che riguarda la possibilità di aprire ad altre società. “Il calcio deve essere di tutti” e “quando parlo di salvare il calcio mi riferisco a tutti”.



Questo passaggio prevede dialoghi con Uefa e Fifa, che hanno già esposto le loro posizioni: in questo momento la federazione europea l’ha messa sul piano della minaccia (non possiamo dire altrimenti) promettendo l’esclusione dai campionati nazionali e, addirittura, il divieto ai calciatori che giocheranno la Super League di indossare la maglia delle loro selezioni nazionali. Sempre che sia legalmente possibile, ovviamente: intanto però Florentino Perez ha detto che la Super League nasce con l’intento di salvare il mondo del calcio, e ha argomentato tirando fuori le cifre. “Ci sono club che hanno perso centinaia di milioni, in due stagioni il Real Madrid ha perso 400 milioni di euro. Bersaglio principale, proprio la Uefa e il suo nuovo format della Champions League.



PEREZ CONTRO LA NUOVA CHAMPIONS LEAGUE

“Il nuovo format della Champions League partirà nel 2024? Per allora saremo morti ha detto senza mezzi termini Florentino Perez, che ha aggiunto come il regolamento della principale competizione Uefa non sia stato compreso da alcuno. Tuttavia, il presidente del Real Madrid non esclude affatto che possa esserci una convivenza con la Champions League, affermando che chiaramente bisogna continuare e che magari potrà essere fatta una seconda lega. “Ci sono Paesi che vogliono entrare, i club vogliono cambiare perché nella situazione attuale siamo morti”, sostenendo che le società che hanno la necessità di giocare dovrebbero, appunto, creare una seconda lega. Un po’ quello che era successo con l’Eurolega di basket, in questi giorni tirata fuori a più riprese come termine di paragone con la Super League: i club, scontenti per le riforme, si staccano e formano un campionato a parte. “In questo momento il calcio sta attirando meno i giovani, noi vogliamo convincerli ad abbandonare i tablet” ha poi detto Florentino, alla domanda sugli scopi commerciali della Super League. Il quadro è chiaro, almeno dal punto di vista dei club fondatori: adesso, bisognerà convincere gli altri e per quanto si sta vedendo non sarà affatto semplice…

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