Chi si aspettava un mercato scoppiettante da parte delle grandi squadre, resterà un po’ deluso. Già, perché è grazie soprattutto al Genoa se parecchie trattative si stanno portando avanti, con serio rischio di fumata bianca, mentre il Napoli lavora pure in prospettiva giugno. Le big, invece, puntellano la rosa, anche se nel caso della Juventus i tifosi esigono una maggiore vivacità. Al momento, tuttavia, bisognerà “accontentarsi” dell’arrivo di Barzagli dal Wolfsburg: lunedì, al più tardi, il difensore sbarcherà a Torino, in attesa di eventuali altri colpi, dal sogno Luis Fabiano alla suggestione Forlan. E mentre l’Inter studia il modo in cui convincere l’Udinese a cedere Inler e Sanchez (domani al Friuli ci sarà un primo approccio tra le parti, naturalmente per l’estate che verrà), il Milan si è quasi arreso per Criscito, destinato probabilmente all’estero, e così Galliani – visto che Ziegler pare destinato alla Lazio, peraltro ancora interessata al genoano Moretti – si è orientata con decisione su Radu.

Il resto del mercato racconta di un Napoli in attesa di ufficializzare il difensore spagnolo Ruiz e di un nuovo incontro, probabilmente decisivo, con l’Atalanta per il centrocampista Barreto. Guardando a giugno, il ds Bigon si è informato ieri col Parma per Galloppa e Dzemaili, mentre col Catania è alla stretta finale per Mascara.

E fonti bene informate giurano sul fatto che, se le big della Premier League dovessero lasciare campo libero, De Laurentiis avrebbe già in mente il colpo a sensazione per il Napoli in versione 2011-2012: Mirko Vunicic, sicuro partente dalla Roma in estate. Tra sogni, incubi e obiettivi concreti, occhio a quanto accadrà a Bologna dopo le sorprendenti dimissioni del patron Zanetti. Al momento, sotto le Due Torri è sovrano il caos. E attenzione anche al Genoa che non si fermerà agli arrivi di Konko e Marchetti: Acerbi, promettente difensore del futuro, è stato prenotato dalla Reggina, ma intanto il ds Capozucca studia con la Fiorentina la fattibilità dello scambio Veloso-Felipe. Eh sì, perché tra il Genoa di agosto e quello di gennaio ci saranno ben poche analogie…