C’è chi è già esploso e presto andrà incontro a un futuro da star (come i cileni Mauricio Isla e Alexis Sanchez, veri punti fermi dello scacchiere bianconero), chi fa le prove generali (dal colombiano Pablo Armero al marocchino Ahmed Benatia, autori di prestazioni sempre più scintillanti) e chi, nel prossimo futuro, proverà a intraprendere il medesimo percorso, comunque tinto di bianconero. L’Udinese è così: società modello, tradizionalmente in prima fila tra i club che fanno della programmazione il loro punto di forza, ora in lotta per un posto in Champions League, ma in avvenire vogliosa di compiere un balzo ulteriore. Che vuol dire, senza essere tacciati di eccessiva presunzione, desiderio di scudetto. Utopia un tempo, obiettivo concreto se non ora, almeno nei mesi a venire. Già, in Friuli ne hanno piena consapevolezza: i sogni mostruosamente proibiti si stanno tramutando in traguardi a portata di mano. E così, in attesa di chiudere la stagione in corso frantumando primati su primati, i bianconeri guardano già oltre, al progetto Europa che, a meno di imprevedibili scivoloni, si concretizzerà a stretto giro di posta.
Al timone della squadra resterà Francesco Guidolin, al momento l’unico allenatore davvero sicuro di mantenere il suo posto in prospettiva. E, come ribadito più volte dai Pozzo, con la Champions non si esclude che i big possano rimanere. Sanchez, per dire, è continuamente oggetto di sondaggi: in Italia lo bracca l’Inter, con la Juventus alla finestra ma nettamente svantaggiata nella corsa; in Europa lo desiderano ardentemente Barcellona, Manchester United, Manchester City e Chelsea, con l’Arsenal in paziente attesa. L’Udinese vuole almeno 35 milioni per liberare il Nino Maravilla, o “piccolo Messi” com’è stato ribattezzato da più parti. Il Barça se li può permettere tranquillamente, le inglesi altrettanto: sarà una bella lotta, con i blaugrana al momento in pole position. Messi-Sanchez in coppia, che spasso sarebbe la Champions della prossima stagione. A patto che Pozzo, appunto, decida di mollarlo…
Nel frattempo i 20 scout dell’Udinese continuano a girare il mondo alla scoperta dei talenti del futuro. Se Sanchez dovesse partire, ecco che il club friulano non si farà trovare impreparato. Nell’ultimo Sub 20 conquistato dal Brasile di Lucas e Neymar si è messo in luce il “nuovo Sanchez”: Bryan Carrasco, 20 anni di professione esterno offensivo in forza all’Audax Italiano, proprio il ruolo in cui il Nino iniziò a giocare con la maglia bianconera prima della decisiva intuizione di Guidolin, che l’ha spostato sulla trequarti. Da lì, che sia in slalom o dialogando col sempiterno Di Natale, il cileno fa sempre meraviglie. Carrasco e Sanchez hanno la stessa nazionalità: già, non è soltanto in Argentina o Brasile che nascono i futuri campioni, anche il Cile recita la sua parte.
Ma gli osservatori bianconeri hanno seguito anche il centrocampista offensivo ecuadoriano Marcos Caicedo, 19 anni, ora al Club Sport Emelec, squadra della massima serie locale. E voci di corridoio segnalano gli “spioni” bianconeri persino in Uruguay e Venezuela. In Europa, poi, quello scandinavo è il mercato più setacciato: Andrea Carnevale ha spedito i suoi uomini fidati a Malmoe, dove giocano Jonas Dahlin (portiere, 24 anni), Daniel Larsson (attaccante, 24 anni, con 5 presenze in archivio con la sua Nazionale) e Pontus Jansson (difensore, 20 anni). E ha appena preso il via anche il Sudamericano Sub 17 in Ecuador: volete scommettere che pure lì l’Udinese sarà in prima fila?