Le sorprese non si escludono mai: del resto, il precedente di sette anni fa con Fabio Capello nuovo tecnico bianconero quando tutti si attendevano l’arrivo di Didier Deschamps alla Juve lo sta a testimoniare. Ma stavolta Andrea Agnelli sembra convinto: Antonio Conte è la prima scelta per il dopo Del Neri. Già, quel Walter Mazzarri adorato a lungo dalla proprietà è destinato a rimanere un sogno irrealizzato, mentre André Villas Boas, a meno di un clamoroso colpo di fulmine con la causa juventina priva di qualsiasi “appeal“ europeo, dovrebbe rimanere al Porto a giocarsi quella Champions che a Torino, invece, saranno costretti a godersi ancora una volta davanti alla tv. La scelta di Conte, del resto, è la più semplice: per tipo di gioco (il 4-2-4 è un 4-4-2 mascherato con gli esterni a fare il doppio lavoro: non sarebbe un vero stravolgimento…), per questioni economiche (il tecnico è stato già liberato dal Siena, mentre per Villas Boas vanno spesi 15 milioni, nemmeno fosse il nuovo Sneijder…), per la risposta dell’ambiente (la curva bianconera acclama Conte da tempi non sospetti…). Il resto del giro-panchine della serie A racconta innanzitutto di una Napoli, intesa come città, in attesa di sapere di che colore sarà la fumata dell’incontro tra Aurelio De Laurentiis e Mazzarri: i pronostici, considerate le richieste di quest’ultimo in tema di garanzie sul fronte del rafforzamento della rosa, parlano di un colore tendente a una tonalità grigio-nera, con la possibilità che il tecnico toscano venga “bloccato“ per un anno (sarebbe una sorta di esonero…) e i campani richiamino alla base Edy Reja in coppia con la prima scelta Gian Piero Gasperini.

Situazione in costante evoluzione a Palermo, dove Maurizio Zamparini non ha ancora sciolto i dubbi: al netto del rapporto “distaccato“ con Delio Rossi, al presidente piace da matti Bortolo Mutti per la panchina, ma pure Sean Sogliano per la direzione sportiva, tuttavia le chance di Gasperini non vanno trascurate, sebbene quello dell’ex allenatore del Genoa sia un carattere altrettanto forte rispetto al fumantino patron rosanero.

 

E di solito due personaggi di questo tipo (vedi l’esempio di Napoli…) sono destinati a “cozzare“ l’uno con l’altro, piuttosto che trovare un’intesa. Capitolo romane: se Reja lascia la Lazio, resistono le candidature di Diego Simeone e (novità) Massimo Ficcadenti, che lascerà Cesena e valuta pure le prospettive Catania e Chievo, col Genoa leggermente defilato; la Roma, dal canto suo, sogna Villas Boas, ma più probabilmente si “accontenterà” di un altro tecnico emergente, ma più a buon mercato, tipo Rudi Garcia che sta conducendo il Lille al titolo in Francia o lo stesso Deschamps che, invece, sta fallendo la rincorsa al campionato.

 

Attenzione, anche, alle neopromosse: l’Atalanta saluterà Stefano Colantuono per affidarsi alla voglia di rivincita di un delusissimo (a dispetto delle apparenze…) Gigi Del Neri, mentre il Siena valuta più candidature per il dopo-Conte, a cominciare da Davide Ballardini, per proseguire con Pasquale Marino e chiudere con Giuseppe Sannino, ma in questo caso la corsa play-off del Varese condizionerà le scelte. I toscani, infatti, non hanno intenzione di aspettare a lungo. Il Bologna ha scelto Bisoli e il Genoa si affiderà a Malesani a meno di una sorpresa spiazzante da parte di Enrico Preziosi che risponde all’identikit di Walter Mazzarri. A Cesena è corsa a due tra Stefano Pioli e Giampiero Ventura, mentre il Chievo è diviso tra Colantuono (prima scelta Samp in B) e Marco Giampaolo.