I risultati del Super Tuesday 2020 per le primarie Usa
parlano molto chiaro: trionfo per Biden, arretra parecchio Sanders. Ma chi deve fare i conti con una cocente disfatta è Bloomberg: l’ex sindaco di New York aveva puntato tutto sull’appuntamento di ieri, investendo più di mezzo miliardo di dollari in campagna elettorale, ma l’esito del voto è stato tutt’altro che soddisfacente. Il noto imprenditore ha vinto solo a Samoa, raccogliendo batoste in diversi stati. Pochi minuti fa è arrivata l’ufficialità della sua rinuncia alla candidatura per le primarie dei dem statunitensi, rendendo noto il suo appoggio a Joe Biden: «La sconfitta di Trump parte dal riunirsi dietro al candidato con le possibilità maggiori di farcela. È chiaro che si tratta del mio amico e grande americano Joe Biden». Bloomberg ha poi aggiunto: «Sono immensamente fiero della campagna che abbiamo fatto. Sono profondamente grato agli americani che mi hanno votato, al nostro scrupoloso staff e ai volontari». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Three months ago, I entered the race to defeat Donald Trump. Today, I’m leaving for the same reason. Defeating Trump starts with uniting behind the candidate with the best shot to do it. It’s clear that is my friend and a great American, @JoeBiden. pic.twitter.com/cNJDIQHS75
— Mike Bloomberg (@MikeBloomberg) March 4, 2020
RISULTATI SUPER TUESDAY: SANDERS VINCE IN CALIFORNIA
L’effetto “all-in” di endorsement per Joe Biden deve aver funzionato e così l’ex vicepresidente Usa trionfa nella lunga notte del Super Tuesday 2020: i risultati premiano, anzi celebrano, la campagna di Biden che finora era dato per semi-morto politicamente. Bernie Sanders viene risucchiato dal fuoco incrociato di tutto l’apparato Democratico e non riesce a confermare il suo ruolo da front runner col quale era ormai entrato di diritto dopo le prime 4 Primarie. «E’ straordinario. Ci avevano dato per spacciati ma siamo ancora qui, siamo ancora vivi!», è il primo commento di un esaltato Joe Biden. E i risultati lo confermano: vince a sorpresa in Virginia, conferma il vantaggio in North Carolina ma si prender soprattutto mezza America del sud con Alabama, Oklahoma, Tennessee, Minnesota, Arkansas e arriva pure a strappare alla rivale Elizabeth Warren il “suo” Stato, ovvero il Massachusetts. Vincendo anche il Texas, dove era dato in svantaggio nei sondaggi, Biden fa 9 vittorie sui 14 Stati al voto: Sanders deve accontentarsi di Vermont (lo Stato di casa), Colorado, Utah e la conferma della California dove però non stravince nei risultati. Afroamericani e minoranze non sembrano guardare a Bernie ma preferiscono, ad oggi, l’ex n.2 di Obama ed è ancora il presidente – pare – ad aver organizzato l’unione di endorsement di quasi tutta l’area moderata. Warren distrutta dalle Primarie, probabilmente a breve fuori di scena, ma soprattutto è Michael Bloomberg a finire schiantato nel suo esordio del Super Tuesday: vince solo nelle Samoa Americane e finisce terzo in quasi tutti gli Stati al voto. Capolinea anche per lui dopo aver speso più du 100 milioni di dollari in spot elettorali? Resta solo il Maine senza ancora un vincitore dopo che con più del 70% di schede scrutinate Biden è al 33,9% e Sanders al 31,1%.
ALL-IN ENDORSEMENT DEM PER BIDEN
Urne aperte nei 14 Stati alle prese con il “Super Tuesday 2020”, anche se i riflettori sono di fatti al 99% puntati sui Democratici visto che con i Repubblicani l’unico vero nome pronto per le Primarie e le Presidenziali Usa è proprio il Presidente Donald Trump. Le sorprese sono già arrivate con il doppio endorsement incassato da Joe Biden a poche ore dal voto: dopo Pete Buttigieg anche Amy Klobuchar lascia e “raddoppia”. Abbandono della campagna elettorale e voti con “truppe” puntate tutte sull’ex vicepresidente di Obama che ha incassato l’all-in per provare a battere fin da subito l’altro avversario “moderato” Bloomberg per sfidare poi Bernie Sanders nei prossimi Stati al voto delle Primarie. «Lui è il leader che può battere Donald Trump» ha ribadito “Mayor Pete” deludendo chi aveva visto nell’unico giovane in corsa tra i Dem il vero outsider per contrastare Sanders e Trump. Occhi puntati dunque su cosa faranno l’esordiente Bloomberg e il “candidato in pectore” del Partito Dem prima della partenza di queste Primarie. Super Tuesday ricchissimo dunque con anche un altro ex candidato come Beto O’Rourke che proprio in questi minuti ha rilanciato il suo endorsment per Biden, “meritandosi” di tutta risposta da Sanders un «Non credo che sconfiggeremo Donald Trump con un candidato come Joe Biden».
DIRETTA SUPER TUESDAY 2020: TUTTI CONTRO BIDEN
Il giorno tra i più attesi della “eclettica” politica americana è finalmente giunto: il Super Tuesday (Super Martedì) è tradizionalmente il giorno in cui 14 Stati americani si apprestano al voto delle Primarie Usa verso la lunga corsa per le Elezioni Presidenziali del prossimo autunno. Mentre per i Repubblicani la ricandidatura di Donald Trump è solo una mera formalità, il lungo martedì in casa Dem sarà indicativa e forse decisiva per capire chi davvero avrà tutti i titoli opportuni per sfidare il Presidente tycoon. Bernie Sanders, Joe Biden, Michael Bloomberg – che qui fa il suo esordio nelle Primarie – ed Elizabeth Warren come possibile outsider: sono loro i veri protagonisti del Super Tuesday che si apre davanti, visto che la “bomba” della vigilia è stata il ritiro della candidatura di Pete Buttigieg, ex sindaco di una piccola città che dopo aver vinto i caucus in Iowa sembrava orientato a tutt’altra scalata nella nomination Dem per le Primarie Usa. In termini di delegati, Sanders ad oggi è il grande favorito con 56 delegati conquistati contro i 48 di Biden e i 24 di Buttigieg nelle prime 4 Primarie (Iowa, New Hampshire, Nevada, Carolina del Sud) ma il favore del senatore del Vermont è ben più indicativo di quanto non dicano le prime votazioni: in un Partito Democratico Usa sempre piuttosto dilaniato, la gente (e i sondaggi) vedono in Bernie il candidato più fuori dagli schemi per poter contrapporsi alla forza di Trump e la ritirata di Buttigieg va molto probabilmente proprio in questa direzione. Il voto moderato si divide ora in Biden e Bloomberg, mentre la Warren proverà a dare un volto diverso al “socialismo” di sinistra che rappresenta lo stesso Sanders.
PRIMARIE USA 2020: I 14 STATI AL VOTO E LE “SPESE” DEI CANDIDATI
In questo Super Tuesday 2020 saranno distribuiti ben 1.344 delegati, oltre un terzo del totale, contro i 167 assegnati in tutto il mese di febbraio: sono ben 14 Stati al voto, ovvero Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia oltre alle Isole Samoa e ai Democrats Abroad. Le primarie del Sud Carolina hanno dimostrato come il voto degli afro americani ha ancora un impatto sulle Primarie – visto il trionfo di Biden fin qui in crisi nera rispetto alle aspettative della vigilia – ma potrebbe non bastare per battere la forte candidatura di Sanders: in California e Texas è avanti nei sondaggi ma soprattutto sulla candidatura al congresso di giugno il senatore del Vermont vede un netto vantaggio rispetto all’ex vicepresidente di Obama. Interessante anche per capire come potrà svilupparsi la campagna elettorale dopo il Super Tuesday è il dato emerso nello studio della Cbs in merito ai fondi utilizzati dai principali candidati Dem nella prima parte di queste Primarie: Bloomberg ha già speso 170 milioni di dollari senza aver neanche iniziato la contesa, seguito dai 16 milioni di Sanders, 4,5 per Amy Klobuchar (confinata però in fondo ai sondaggi), 2 milioni per la Warren che invece ha trionfato nei dibattiti tv finora tenutisi pre-Super Tuesday. Chiudono Biden con 1,5 milioni spesi e Tom Steyer che si è ritirato ma avendo speso finora ben 42 milioni di dollari, di fatto dunque inutili per la corsa alla candidatura.
SUPER TUESDAY 2020: GLI ULTIMI SONDAGGI
I sondaggi sul Super Tuesday 2020 finora hanno decretato una quasi-facile vittoria per Bernie Sanders, anche se come sempre i dati elettorali vanno presi con le pinze (Clinton-Trump del 2016 come massimo “precedente”): per fare un esempio più recente, in Sud Carolina Biden era dato attorno al 39,7% prima del voto ma nelle Primarie ha poi “sbancato” con il 48,5% dei consensi guadagnati alle urne. In attesa dei risultati definitivi in arrivo non prima della giornata di domani, diamo un’occhiata agli ultimi tre “polls” pubblicati sui media Usa: in California il senatore del Vermont entra in scena con un vantaggio calcolato dai sondaggi Suffolk per Usa Today con 19 punti sull’immediato sfidante, Joe Biden. Sanders al 35%, l’ex vicepresidente di Obama al 14%, battuto nei sondaggi da Bloomberg (16%) e di poco sopra Elizabeth Warren (12%) e Buttigieg. Per quanto riguarda il Texas, i sondaggi prodotti da Emerson vedono Bernie al 31%, Biden al 26%, Bloomberg al 16 e Warren al 14%; da ultimo, un dato in merito alla candidatura Dem verso la Casa Bianca vede Sanders ancora favorito con il 23% delle preferenze, davanti al 20% di Biden, al 13% di Bloomberg e al 17% di Elizabeth Warren.