Il superbonus 110% ha definitivamente esaurito i fondi secondo quanto riporta l’Enea nel suo ultimo report. Arrivati a questo punto bisogna chiedersi che fine faranno tutte quelle domande già accettate e i cui lavori sono già iniziati con tanto di documentazione e asseverazione?

Superbonus 110%: fondi già esauriti al 31 maggio

La domanda è lecita perché da quello che emerge il bonus prenotati sono superiori alle risorse disponibili e questo presupporrebbe un rifinanziamento della misura, Ma Mario Draghi ha già detto In diverse occasioni che il superbonus 110% non la ritiene una misura in grado di rilanciare l’economia edilizia se non altro perché elimina la possibilità di trattativa sul prezzo.



Tuttavia Altroconsumo ha spiegato che vi sono delle fattispecie diverse ad esempio per coloro che hanno deciso di usufruire del superbonus 110%, hanno ottenuto anche la cessione del credito con una banca o un istituto di credito e hanno già cominciato i lavori. In questo caso tutto potrebbe essere diverso, ma al 31 maggio e fondi erano già esauriti E infatti erano stati prenotati 33,7 miliardi di euro contro i 33,3 miliardi stanziati. Le ultime analisi e controlli dell’agenzia delle entrate sul superbonus 110% hanno inoltre evidenziato l’incredibile truffa da 5 miliardi di euro. Probabilmente le contromisure verso questa proposta potranno restituire dei fondi a chi aveva diritto invece di ricevere il credito d’imposta relativo al superbonus 110%.



Superbonus 110%: coloro che hanno già fatto accordi con la banca

Nel caso in cui un contribuente avesse già ricevuto l’ok da una banca e quindi avesse ottenuto il credito d’imposta, “in questo caso non dovrebbero esserci problemi perché le banche che si sono impegnate con i contratti di cessione del credito non si possono tirare indietro senza farsi carico dei danni che causerebbero alle imprese e ai consumatori con il loro recesso”, come sottolineato da altroconsumo.it. Ma anche se la misura non dovesse piacere a Mario Draghi, è molto probabile che egli dovrà intervenire ugualmente per sanare le discriminazioni tra coloro che hanno potuto accedere al superbonus e coloro che invece sono rimasti svantaggiati.