Il Superbonus 110% è stato lanciato dal Governo in seguito all’emergenza coronavirus per promuovere la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano e soprattutto rilanciare il settore dell’edilizia. Pur riscuotendo grande interesse tra cittadini e imprese, ha delle criticità. Le ha evidenziate il Centro Studi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) che ha pubblicato un report sulla misura prevista col decreto Rilancio. Dall’indagine è emerso in primis che c’è grande aspettativa sull’efficacia di questa misura. Secondo l’80% delle persone intervistate, questa misura potrà dare nuovo impulso alla filiera dell’edilizia. Inoltre, 2 imprese su 5 pensano che assumeranno nuova manodopera per soddisfare tutte le richieste ricevute. D’altra parte, non tutte le aspettative trovano corrispondenza nella realtà, in quanto non si sono tradotte nell’apertura di nuovi cantieri. Molti dei contatti con le imprese si interrompono ancor prima che venga realizzato il preventivo di spesa a causa di impedimenti tecnici. Nel 45% dei casi, ad esempio, il committente scopre che non tutti i lavori che intende realizzare rientrano tra quelli previsti dal Superbonus 110%, invece nel 13% dei casi emergono difformità catastali.
SUPERBONUS 110%, LE CRITICITÀ SEGNALATE DAL CNA
Un’altra questione rilevante è quella che riguarda la complessità del Superbonus 110%. Le imprese si stanno organizzando collaborando con altri soggetti, come studi professionali e imprese del settore, singolarmente e all’interno di consorzi. Come emerso dall’indagine CNA, la complessità di questa misura non riguarda solo aspetti tecnici, quindi gli interventi da realizzare, ma la normativa stessa che la regola. Infatti, l’84,9% degli intervistati sostiene che dovrà avvalersi di intermediari per affrontare al meglio le fasi di pianificazione amministrativa e finanziaria. I problemi sono interpretativi e riguardano gli adempimenti richiesti e il passaggio cruciale della cessione del credito di imposta. Lo sconto in fattura è considerato uno strumento non sostenibile dalle imprese più piccole, così meno di 1 su 4 è disponibile ad accettare un’eventuale richiesta. Dunque, il Superbonus 110% sembra essere lo strumento giusto per rivitalizzare il settore, che vive una crisi profonda da anni, ma sottolinea il Centro Studi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, “resta la necessità di semplificare al più presto la normativa”.