Con un chiarimento specifico sul Superbonus 110, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto ai contribuenti interessati nella misura e che intendono distribuire il credito su 10 quote annuali di ugual importo, che hanno la facoltà di poter richiedere anche solo una parte dei costi affrontati nel 2022.

La delucidazione arriva con la risposta 252 firmata il 9 dicembre 2024 in cui viene specificata l’irrevocabilità di questa opzione appena accennata. Chi intende dichiarare parte delle spese affrontate due anni fa può farlo per il periodo di imposta del 2023.



Superbonus 110: cosa prevede la normativa?

La ripartizione della detrazione fiscale del Superbonus 110 è specificata con la Legge numero 38 del 2023, che prevede la suddivisione – pur essendo opzionale – in 10 quote annuali di importo uguale. L’ideale – secondo l’ente fiscale – sarebbe ripartire le quote in questo modo così da evitare la fatidica “incapienza fiscale”



Tornando alla recente risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate, il riferimento risponde ad un quesito posto da una contribuente proprietaria di un edificio unifamiliare che nel 2022 ha sostenuto costi “trainati” e “trainanti” relativamente ad alcuni specifici interventi edilizi.

La richiesta della contribuente è stata quella di poter suddividere i costi in detrazione fiscale in modo differente: una parte in riferimento alle spese del 2022 (riguardante l’isolamento termico delle superfici opache) da detrarre in 4 anni e un’altra in 10 quote (sostituendo l’impianto di climatizzazione invernale, gli infissi e montando l’impianto fotovoltaico).



Modello 730/2023

L’Agenzia delle Entrate ha confermato la possibilità di esaudire la richiesta della contribuente. Ella potrà quindi, detrarre le spese del 2022 in 4 quote annuali grazie al modello 730/2023 delle persone fisiche, mentre i costi residui da ripartire in 10 quote annuali potranno essere indicati (sempre in dichiarazione dei redditi) in riferimento all’anno di imposta 2023.

Intanto – oltre al Superbonus non più al 110 e verso l’abrogazione – anche gli altri bonus edilizi sono quasi al capolinea. E questo – secondo dei dati ISTAT- influirà negativamente sugli investimenti, sempre più in discesa.

Anche Paolo Gentiloni, commissionario dell’Unione Europea all’Economia, ha riferito che queste decisioni di frenare gli incentivi edilizi – con conseguenti ripercussioni sugli investimenti – porteranno a dei risultati più negativi che positivi.