In quest’ultimo anno abbiamo sentito molto parlare di superbonus 110%, di crediti ceduti da coloro che ne hanno usufruito e di truffe basate sulla concessione e i benefici concessi a chi usufruiva del superbonus 110%. Quindi nell’immaginario collettivo il superbonus è stato una specie di far west dove tutto è lecito, almeno finché il fisco non avesse drizzato le antenne, ma quanto c’è di vero? Esistono dei massimali legati alla concessione?



Superbonus 110%: esistono dei massimali?

In realtà non è sempre vero che il superbonus sia una misura libera dove chiunque può dichiarare le spese che desidera. Per ogni voce di spesa il governo prevede un massimale e ovviamente la misura è garantita per coloro che, attraverso gli interventi di ristrutturazione possano garantire un efficientamento energetico della costruzione e cioè che i lavori volti al miglioramento dell’efficienza energetica ricoprano almeno il 70%.



E’ per questo motivo che, prima vi vedersi negare il contributo persino per somme molto elevate, è bene tenere presente i massimali per singola voce di spesa che è giusto rispettare.

Superbonus 110%: ecco i massimali

Di seguito tutti i massimali attivi in relazione agli interventi agevolabili con il Superbonus 110% (importi al netto dell’Iva, delle prestazioni professionali e delle opere relative all’installazione e alla manodopera):

  • riqualificazione energetica (si va da 960 a 1.200 euro al metro quadro, in base alla zona climatica dove sorge l’edificio);
  • strutture opache orizzontali (per l’isolamento delle coperture sono 276 euro al metro quadro per l’esterno, 120 per l’interno, 300 per la copertura ventilata; per l’isolamento dei pavimenti sono 144 euro al metro quadro per l’esterno, 180 per l’interno);
  • strutture opache verticali (per l’isolamento delle pareti perimetrali, in base alla zona climatica, si va dai 180 ai 195 euro al metro quadrato per l’esterno, da 96 a 104 euro per l’interno e da 240 a 260 euro per la parete ventilata);
  • sostituzione di chiusure trasparenti, comprensive di infissi (a seconda delle zone climatiche, si va da 660 a 780 euro al metro quadro per il serramento e da 780 a 900 euro per il serramento più chiusura oscurante);
  • installazione di sistemi di schermatura solari e/o ombreggiamenti mobili comprensivi di eventuali meccanismi di automatici di regolazione (276 euro al metro quadro);
  • impianti a collettori solari (900 euro al metro quadro per quelli scoperti, 1,200 euro per piani vetrati e 1.500 per quelli sotto vuoto e a concentrazione);
  • impianti di riscaldamento con caldaie ad acqua a condensazione e/o generatori di aria calda a condensazione, se l’intervento comporta il rifacimento del sistema di emissione esistente (si va da 216 fino a 240 euro per kWt);
  • impianti con micro-cogeneratori (3.720 euro a kWe per motore endotermico, 30 mila euro a kWe per celle a combustibile);
  • impianti con pompe di calore, se l’intervento comporta il rifacimento del sistema di emissione esistente (il tetto è vario a seconda della tecnologia);
  • impianti con sistemi ibridi, solo se l’intervento comporta il rifacimento del sistema di emissione esistente (1.860 euro a kWt);
  • impianti con generatori di calore alimentati a biomasse combustibili, solo nei casi in cui l’intervento comporti il rifacimento del sistema di emissione esistente (si va da 420 a 540 euro a kWt a seconda della dimensione);
  • impianti di produzione di acqua calda sanitaria con scaldacqua a pompa di calore (1.200 euro fino a 150 litri di accumulo; 1.500 euro oltre i 150 litri di accumulo);
  • installazione di tecnologie di building automation (60 euro a metro quadro).