Chi sta ristrutturando la propria villetta oppure un edificio unifamiliare con il superbonus 110%, è soggetto alle disposizioni dettate dall’agenzia delle entrate nella circolare numero 33 emanata proprio ieri. Si tratta di una circolare che potrebbe seriamente mettere a rischio il superbonus 110% per alcuni proprietari di villette o edifici unifamiliari. Vediamo in che modo e se c’è qualcosa che è possibile fare per opporsi.



Superbonus 110% villette: cosa stabilisce la circolare dell’Agenzia delle Entrate

Questa circolare si sofferma sulla correzione delle comunicazioni attinenti alle operazioni di cessione del credito oltre alle scadenze passate del 30 settembre e che spettavano per i lavori effettuati sugli edifici e sulle villette unifamiliari. L’agenzia chiarisce che oltre alla raggiungimento del 30% dei lavori, il contribuente deve aver anche effettuato il pagamento dell’importo corrispondente alla percentuale dei lavori. Il solo pagamento o il solo raggiungimento non bastano a poter confermare il superbonus 110%.



In pratica non basta aver raggiunto il 30% dei lavori ma è necessario anche averne corrisposto il pagamento all’azienda. Si tratta di un riferimento all’ex articolo 119 del decreto legge 34/2/2020 che però non conferma le interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate e quindi ci sono già molti proprietari che avevano deciso di usufruire del superbonus 110%, che hanno già intenzione di ricorrere alle vie legali.

L’Agenzia delle Entrate si era già espressa in merito alla necessità di aver raggiunto il 30% del SAL. Molti proprietari che hanno deciso di usufruire del superbonus 110%, si sono dunque messi all’opera credendo di aver ottemperato a tutte le richieste fiscali necessarie per poter usufruire dell’agevolazione che, ricordiamolo, solo per l’anno 2022 consente di poter ottenere la cessione dei crediti di imposte non solo anno, ma si sta pensando di rimodularlo per gli anni a venire in modo da concedere il bonus sotto forma di credito d’imposta distribuendolo in 10 anni.



Superbonus 110% villette: non basta aver raggiunto il saldo il 30% come avevano già dichiarato

Stando tuttavia alla forma attuale della contributo tutti i proprietari che hanno deciso di usufruirne però potrebbero veder negarsi questa agevolazione semplicemente per non aver corrisposto quanto si deve al raggiungimento del 30% del SAL, in termini di denaro all’azienda che effettua i lavori.

Sappiamo dunque che è possibile usufruire del bonus soltanto per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che entro il 30 settembre siano stati portati a compimento i lavori per la quantità del 30%.

Se ciò infatti non dovesse essere raggiunto, i proprietari delle villette si vedrebbero riconoscere il super bonus soltanto per le spese effettuate entro il 30 giugno 2022.

Molti proprietari però hanno un corso il rischio di inseguire la burocrazia di questo paese, senza pensare alla necessità di corrispondere in denaro per le prestazioni di cui si è beneficiati. Anche in questo caso secondo l’Agenzia delle Entrate potrebbe essere negato il superbonus 110%. Come abbiamo visto tuttavia l’articolo a cui si riferisce l’Agenzia delle Entrate non corrisponde esattamente a quell’interpretazione e, per questo motivo, tutti i proprietari che dovessero vedersi negare il superbonus 110%, potrebbero optare per le vie legali ricorrendo ad un valido professionista.