Tutti i cittadini che intendevano usufruire del superbonus 110%, quindi con aliquota piena, avrebbero dovuto presentare il SAL, e quindi aver completato almeno il 30% dei lavori entro novembre 2022, oppure avrebbero dovuto presentare il Cilas entro il 16 febbraio 2023, data in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato il “decreto blocca cessioni”.



Superbonus 110% 2023: chi può ancora usufruirne

Tutti coloro che non sono riusciti a organizzare la documentazione in tempo, potranno usufruire dell’aliquota ridotta al 90%. Ciò significa che la quasi totalità delle spese dovrà essere anticipata agli attuali tassi di mercato, o attraverso un prestito richiesto agli istituti di credito, oppure attraverso finanziamento personale con la speranza di tornare capienti in 4 anni.



Questa è una delle conseguenze della conversione in legge del decreto del 16 febbraio: sono loro infatti che potranno ancora usufruire della cessione del credito del Sperbonus 110% 2023 oppure dello sconto in fattura: questi strumenti possono essere utilizzati ancora dai condomini, case plurifamiliari o fino a 4 unità residenziali a proprietà unitaria, abitazioni indipendenti la cui Cilas è stata presentata entro i termini suddetti.

La cessione del credito è stata invece prorogata per le operazioni avviate dagli Iacp, dalle onlus e dalle cooperative. Lo stesso vale per le operazioni riguardanti abitazioni situate in aree colpite da eventi sismici o da inondazioni e che hanno ancora diritto al superbonus 110% fino a fine 2025.



Superbonus 110% 2023: cosa cambia per chi sta per cambiare casa

La cessione del credito sul Superbonus 110% 2023 cambia faccia per coloro che sono in procinto di comprare casa: anche per costoro la data è quella del 16 febbraio ma si fa riferimento alla Cilas e non alla data indicata dai preliminari di compravendita. Questo elemento andrebbe a risolvere le problematiche che nascono dal fatto che tra la stipula e la registrazione possono passare anche 30 giorni. Ma la Cilas può essere modificata senza che con ciò si incorra in particolari penali: anche a seguito di variazioni si avrà sempre diritto alla cessione del credito.

Per gli altri bonus invece  nei casi in cui è prevista la richiesta di un’autorizzazione edilizia o di una comunicazione asseverata è necessario che siano antecedenti al 17 febbraio 2023. Quando invece si tratta di lavori di edilizia libera (ad esempio, sostituzione di infissi) è necessario dimostrare che i lavori sono iniziati prima del 17 febbraio 2023, mediante pagamenti tracciati come il bonifico parlante oppure che sia stato stipulato un contratto vincolante tra committente e impresa, da dimostrarsi mediante un atto notorio. Sono esclusi da questo vincolo i lavori riguardanti il bonus barriere architettoniche.