Il Governo sta cambiando completamente approccio riguardo alla misura del Superbonus, che di fatto ha compromesso pesantemente i conti pubblici e, se non si fosse intervenuti, avrebbe portato a un fallimento dell’Italia. Il ministro dell’Economia Giorgetti è stato molto chiaro: “o me o il Superbonus”, facendo intendere che non c’erano alternative al suo emendamento. Le novità introdotte dal nuovo provvedimento, ma soprattutto le restrizioni, provocheranno non solo delle limitazioni ai danni dei contribuenti italiani, ma anche all’operatività delle banche, che saranno costrette a non superare certi limiti.



Stretta al Superbonus 2024 e non solo

Il settore edile sta subendo delle restrizioni non indifferenti, infatti oltre all’abolizione graduale del Superbonus, anche il bonus ordinario sfruttabile per ristrutturare casa subirà una riduzione significativa: passerà dal 50% al 30%. Tornando al Superbonus i problemi si fanno sempre più seri, e non riguarderebbero solo Abolizione e riduzione del bonus, ma ci sono almeno due situazioni critiche da affrontare dopo l’integrazione del nuovo emendamento che impone la detrazione dei crediti spalmata in dieci anni. Sta emergendo in queste ore un problema di natura giuridica, dato che nel provvedimento si parla di un effetto retroattivo; c’è poi una questione che è squisitamente politica, visto che si è aperta una crepa nella maggioranza di Governo, con l’opposizione prima e poi l’astensione di Forza Italia all’emendamento Giorgetti. Un incidente che ha intesito i rapporti nel centrodestra, favorito dalle velleità elettorali del ministro Tajani che per prendere qualche voto in più ha deciso di fare il “grillino”.



Aumento dei debiti

A fronte del nuovo emendamento sul Superbonus 2024 un commercialista milanese, Christian Dominici, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che in questa situazione a rimetterci saranno sia le famiglie italiane che gli istituti bancari. Per le banche – quelle maggiormente colpite dai nuovi effetti – diventerà impossibile poter sfruttare i crediti edilizi per poterli compensare sui debiti previdenziali. Un problema che si presenterà soprattutto nel momento in cui gli enti osserveranno i loro bilanci annuali. Le famiglie saranno sempre meno motivate a scegliere il Superbonus 2024, dato che come sostiene il professionista Dominici “ottenere 4,9€ di rimborso ogni cento per dieci anni non è allettante”.

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