Il Superbonus 2025 sarà oggetto di tagli, proprio come il Governo Meloni ha voluto fare con i restanti incentivi edilizi. Con gli anni le riduzioni saranno graduali, al momento in Manovra si prospetta una detrazione fiscale al 50% soltanto per le prime case e le restanti al 36%.

Dal 2026 ad esempio, salvo eventuali modifiche in misura, lo scenario più plausibile è quello di applicare il 36% di detrazione fiscale sempre alle prime abitazioni e il 30% sulle altre. Va detto che si tratta di situazioni temporanee in quanto si attende la pubblicazione definitiva in Bilancio.



Superbonus 2025 e i restanti bonus: cosa aspettarsi?

Il Superbonus 2025 verrà depotenziato (e sarà sempre peggio con il trascorrere degli anni, fino a quando non verrà abrogato). Partito con una percentuale del 110% e poi il 70% di quest’anno, l’anno a venire si abbasserà al 65%. Per continuare a godere dell’agevolazione edilizia – seppur con la detrazione al ribasso – vanno rispettate determinate condizioni: la presentazione del titolo Cilas al 15 ottobre 2024 e per i condomini – sempre in quella data – presentare il verbale dell’assemblea che approva gli interventi edilizi.



Un’altra novità – già presente in manovra di Bilancio 2025 – è la possibilità di detrarre in dieci quote annuali anche i costi affrontati nel 2023 (opzione che non era prevista prima di oggi e non utilizzabile nel 2026 – 2027).

Lo scenario per gli anni a venire

Dal Governo Meloni l’idea di tagliare le detrazioni per i bonus edilizi resta invariata. Fino ad oggi, tra gli emendamenti approvati e quanto trapelato dalla Commissione Bilancio della Camera ci si aspetta uno scenario simile:

  1. Approvazione e riduzione dell’Ecobonus per tutto il 2025;
  2. Il bonus di ristrutturazione dovrebbe essere concesso anche a fronte dei costi affrontati per le attrezzature, l’installazione degli impianti e altri sistemi di sicurezza antincendio.
  3. La direttiva sulle case green sta mettendo paletti sui bonus per le caldaie, escludendo di fatto gli impianti alimentati da combustibili fossili, prediligendo i sistemi ibridi (pompa di calore e caldaia a condensazione).
  4. Grazie ad un recentemente emendamento anche l’incentivo per le case green è stato ammesso in misura (per gli anni 2025 – 2027), dando la possibilità di rateizzare l’importo in dieci anni.

Dalle analisi di Assoutenti nei quattro anni (dal 2020 al 2024) in cui erano in vigore i bonus edilizi (incluso il Superbonus), lo Stato avrebbe affrontato una spesa di 220 miliardi di euro.