Per quanto riguarda il superbonus 110%, 90%, questo ha subito moltissime modifiche negli ultimi due anni. Il governo meloni era contrario alla proroga del superbonus 110%, Ma qualcuno, all’interno del Ministero dell’Economia e delle finanze, vorrebbe portare la proroga del superbonus al 110%, quindi con l’aliquota massima, al 2026 soltanto per quanto concerne le case popolari.



Superbonus 110%: si discute se prorogarlo al 2026

In questo modo verrebbero agevolati in particolar modo gli enti locali, oltre che le famiglie in situazioni di indigenza. Infatti ricordiamo che per quanto concerne i lavori da effettuarsi sulle case popolari, di proprietà statale, questi sarebbero addebitabili per metà al singolo proprietario, e per metà agli enti locali.



Senza la proroga invece entro il 31 dicembre 2023, le case popolari potranno essere sottoposte al regime del superbonus al 90%, ma soltanto a condizione che entro il 30 giugno 2023 sia stato raggiunto almeno il 60% dei lavori previsti. Nel 2023 dunque le villette unifamiliari avranno ancora la possibilità di sfruttare il superbonus al 110%, se entro il 30 settembre 2022 hanno completato almeno il 30% dei lavori. Inoltre si applicherà su tutti gli altri immobili il superbonus al 90% fino al 31 dicembre 2023 in presenza di un reddito non superiore a 15.000 euro ma soltanto se l’immobile è una prima casa.



Il 31 marzo 2023 invece scade il termine ultimo per le villette unifamiliari, mentre il 30 settembre 2022 scadeva la data in cui queste dovevano aver dimostrato di aver effettuato almeno il 30% dei lavori. Il primo gennaio 2023 sulle case unifamiliari i lavori sono stati agevolati complessivamente nel 90%. Questa agevolazione vale per coloro che non hanno beneficiato del superbonus 110%.

Superbonus 90%: lo sblocco dei crediti

Ma per quanto concerne la questione dello sblocco dei crediti, questi rischiano di paralizzare il settore dell’edilizia.
La compensazione con gli F24 decreti fino al sesto periodo di imposta potrebbe confermare la dilazione da 4 a 10 anni prevista dal decreto aiuti.

Ma per quanto concerne la possibilità di sbloccare la cessione del credito tramite la compensazione delle imposte versate dei clienti per mezzo delle banche, queste potrebbero riguardare i crediti fino al 31 dicembre 2022, così come è stato proposto da l’associazione bancaria italiana e dall’ance.