Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili guidata da Federica Brancaccio, ha proposto un testo di revisione del Superbonus, visionato ed anticipato dal quotidiano il Sole 24 Ore. L’idea sarebbe quella di salvare i bonus per la ristrutturazione delle abitazioni, soprattutto nell’ottica della direttiva europea Epbd (Energy performance of buildings directive) che prevede, entro il 2033, di portare tutte le abitazioni domestiche alla classe energetica D.



Per Ance, infatti, spiega Stefano Betti, vicepresidente con delega a Edilizia e territorio, è importante “prendere la parte migliore dell’esperienza del Superbonus e allinearla agli obiettivi fissati dall’Europa“, sottolineando però che rimane importante sbrogliare anche la matassa dei crediti attualmente incagliati. In merito a quest’ultimo tema, sostiene che “è necessaria una proroga per i cantieri già avviati, in attesa di una risposta definitiva al problema”. Sul Superbonus, invece, si punta ad una complessiva rimodulazione dell’offerta, che punti il faro degli aiuti sulle famiglie meno abbienti e sui lavori di ristrutturazione in ottica energetica e antisismica, diminuendone il peso per i conti pubblici.



Superbonus: la proposta avanzata da Ance

Insomma, per Ance è necessaria una revisione del Superbonus che passa, soprattutto, da una diminuzione complessiva degli sconti. Secondo la loro proposta, infatti, l’aliquota dello sconto potrebbe attestarsi attorno al 70% valido per tutte le famiglie, ma con l’aggiunta di un secondo sconto pari al 100% dei costi dei lavori riservato ai cosiddetti incapienti, ovvero i soggetti con un reddito familiare inferiore ai 15mila euro.

Oltre alle due aliquote, il nuovo Superbonus dovrebbe puntare soprattutto al miglioramento sismico (di almeno una classe) e alla riqualificazione energetica, pontando però le classi dalle due attuali, a quattro. Similmente, il bonus dovrebbe privilegiare i condomini, ma varrebbe ancora anche per le abitazioni unifamiliari, purché adibite a principali. Nel caso esclusivo dei condomini, invece, dovrebbe rimanere sia la possibilità di chiedere lo sconto in fattura che la cessione del credito. Il nuovo Superbonus per Ance dovrebbe avere una durata maggiore (10 o 15 anni), e le parti non coperte dal bonus (il 30%) dovrebbe essere sostenuto da finanziamenti statali, chiamati nella proposta “mutui verdi”. Il costo complessivo dovrebbe attestarsi attorno ai 20 miliardi di euro, e si prevede il finanziamento di circa 120 mila interventi all’anno (pari al 50% di quanto mobilitato nell’ultimo anno del bonus).