L’annuncio della modifica al regolamento del Superbonus ha comportato un vero e proprio caos che ha investito negli ultimi giorni anche gli istituti di credito alle prese con numerose pratiche di cessioni crediti incagliate. Serve urgentemente una soluzione per poter permettere alle famiglie che hanno già presentato la Cila di finire i lavori previsti. Il problema principale è per le pratiche che presentano illeciti e frodi.



Per queste, infatti, che rappresentano più di sei miliardi di euro, occorre subito uno “scudo penale” che proteggerà banche, assicurazioni e cassa depositi e prestiti da eventuali sequestri da parte della magistratura. Andrea De Bertoldi, deputato di Forza Italia e relatore del provvedimento ha affermato che “la questione è allo studio“. Soprattutto dopo le richieste di tutte le associazioni, se ne discuterà in un vertice oggi che coinvolgerà tra gli altri anche Confedilizia e ABI.



Superbonus: “Scudo penale sui crediti farà ripartire le cessioni”

Se il provvedimento verrà approvato, le famiglie e i condomini potranno finalmente terminare gli interventi già approvati. Senza correre il rischio di un ulteriore blocco dei cantieri. Ma per attuare questa misura è necessario che le banche riprendano a scontare le fatture. De Bertoldi ha assicurato che le procedure saranno sbloccate grazie al nuovo scudo sui sequestri. In questo modo infatti le banche potranno riprendere le procedure di cessioni del credito e per risolvere il problema dei plafond al limite, la proposta è quella di coinvolgere le grandi imprese come Eni e Rfi.



Gli istituti di credito potranno quindi cedere interi pacchetti alle aziende in pubblica partecipazione in modo da far ripartire immediatamente tutte le procedure ora incagliate. Pur confermando la possibilità di mantenere solo l’opzione detrazione, il governo inoltre ha intenzione di introdurre una nuova norma “Salva caldaie“, per tutelare tutti i cittadini che hanno effettuato l’acquisto con il bonus ma a ridosso del decreto non hanno ancora la sicurezza che lo sconto in fattura verrà effettivamente applicato. Per quanto riguarda l’opzione F24 che doveva essere una delle soluzioni per lo sblocco crediti, c’è stato invece un ripensamento. La misura di compensazione con crediti fiscali infatti, costerebbe troppo. Anche per i crediti da far assorbire alle aziende di stato c’è incertezza, rappresentata da un eventuale rifiuto di Eurostat, che potrebbe considerarlli come nuovo debito pubblico.