I conti del Superbonus, a quasi un anno dalla modifica della misura, che è costata alle casse dello stato un buco di bilancio da 37 miliardi di euro. Gli avvertimenti che erano arrivati dalla ragioneria del Mef già nel 2020, a quanto pare non sono serviti per un ridimensionamento, e nonostante l’allarme il governo ha continuato aprorogare l’incentivochi davvero ha guadagnato di più grazie al bonus casa? Secondo una statistica pubblicata dall’istituto di ricerche di mercato Cresmi, e riportata in un articolo de Il Foglio, a trarre più profitto non sono state le imprese che operano nel campo delle costruzioni e dell’edilizia, come invece si supponeva.



In realtà queste aziende ne hanno beneficiato solo per il 21,8% dei totali 97 miliardi di euro di erogazioni in incentivi. Per la restante quota ci sono: il settore servizi con il 26%, diviso tra progettazione e consulenza tra cui sono incluse anche le banche e gli intermediari finanziari. Infine il 12% circa all’industria manufatturiera che ha fornito i materiali. A questo punto resterebbe la percentuale più alta e cioè del 34%, e soprendentemente i dati mostrano che è rientrata allo stato sotto forma di tasse.



Superbonus, il fisco ha guadagnato la quota più alta degli incentivi rientrati sotto forma di tasse

I dati dell’istituto Cresme sui guadagni derivati dagli incentivi del Superbonus hanno evidenziato come la quota maggiore dei proventi in realtà sia andata nelle casse del fisco. Questo riguarda il 34% di tutti i proventi della misura che hanno comportato maggiori introiti per lo stato sotto forma di Iva, Ires e Irpef dei lavoratori. Un numero significativo che emerge e coincide anche con la stima fatta in precedenza da parte del Consiglio nazionale dei commercialisti.

In ogni caso bisogna tenere conto della parte relativa alle banche e intermediari. Che attualmente potrebbe invece risultare molto maggiore rispetto a questa statistiche, perchè nell’ultimo periodo le cessioni sono diventate sempre più difficili. Come sostiene il direttore del Cresme Bellicini: “Innegabilmente il superbonus è stato eccessivo, anche in termini di durata, cioè troppo in poco tempo“. Tuttavia, i dati vogliono evidenziare come sia necessario sfatare il mito che a beneficiarne di più siano state soltanto le imprese di costruzioni.