Sappiamo già che il superbonus 110% è stata una misura molto apprezzata dagli italiani che hanno potuto anticipare le spese con il fine di ottenere un rimborso statale che prendesse i lavori edilizi praticamente a carico dello Stato. Durante la pandemia da covid-19 il MoVimento 5 stelle che ha ideato il superbonus 110%, ha però anche cercato di dare una sterzata all’imprenditoria edilizia, che da quel momento in poi avrebbe potuto necessitare di sovvenzioni da parte dello stato in quanto era praticamente ferma. Tuttavia il superbonus non è piaciuto a Mario Draghi in quanto avrebbe tolto la capacità di trattativa sul prezzo. Da quel momento in poi è stata concessa una proroga ma con una graduale diminuzione della misura. Che cosa farà il nuovo governo?
Superbonus: cosa comprendeva la proroga voluta da Mario Draghi
Con tutti i bonus edilizi introdotti invece gli italiani che avevano modificato la propria qualità di vita restando il più delle volte chiusi in casa oppure in Smart working, hanno potuto programmare i lavori. Eppure Mario Draghi aveva già giurato guerra al superbonus 110% che, se fosse stato per lui, l’avrebbe totalmente rimosso. Ma a causa delle resistenze parlamentari, il superbonus è rimasto. Il governo meloni che ammette di rapportarsi al presidente uscente almeno una volta a settimana potrebbe quindi seguire quella strada e ridurre drasticamente le aliquote di bonus dal 80% al 65%.
Superbonus: come sarà modificato dal governo Meloni
E’ bene precisare che la rimodulazione del superbonus 110% fu già voluta da Mario Draghi che la mise come “conditio sine qua non” per la proroga.
Orbene il superbonus 110%, secondo quanto recentemente stabilito dunque sarebbe dovuto diminuire al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per il 2025. Eppure Si vocifera che il governo meloni abbia già pensato di ridurre al al 65% il superbonus molto prima così da risparmiare soldi statali e poter pianificare meglio altri due anni della legislatura.
Più precisamente il governo Meloni starebbe pensando di ridurre il superbonus al 80% per chi ne usufruisce per i lavori relativi alla prima casa, mentre al 65% per chi ne usufruisce per i lavori delle seconde case oppure di altri edifici.
Si tratta di una misura che potrebbe essere introdotta all’interno della legge di bilancio di dicembre quindi essere attuata direttamente nel 2023. Eppure l’associazione Nazionale costruttore edili ance è intervenuta per richiedere al governo che venissero concessi altri sei mesi di proroga di tutte le agevolazioni al 110%, già concesse dall’ultimo governo uscente. Tuttavia la proroga viene richiesta per tutte le tipologie di bonus edilizi che potrebbero essere invece cancellati in favore di una misura unitaria, una sorta di super bonus unico al 80% oppure al 65%, a seconda di come vorrà gestirlo il nuovo governo.