Caos per il Superbonus ristrutturazioni dopo il cambiamento di rotta drastico del governo che ha decretato lo stop a tutte le procedure di cessione del credito e limitato lo sconto in fattura. Molti cantieri sono ancora bloccati e qualcuno non potrà terminare i lavori previsti. I costruttori lanciano l’allarme, c’è il rischio fallimento per almeno 25mila imprese del settore. La modifica del superbonus, e di tutti gli altri bonus edilizi, soprattutto cancellando l’opzione di cedere il credito, porterà queste misure a poter essere richieste soltanto da pochi cittadini. In pratica solo quelli con sufficiente capienza fiscale per poter recuperare la spesa. Ovviamente occorre un imponibile IRPEF annuo molto elevato per potersi permettere le detrazioni, sia per quanto riguarda le ristrutturazioni di condominio che per quelle delle villette, attualmente legate al quoziente familiare.



I cantieri erano già nel caos, dovuto alle modifiche del governo che si sono susseguite nel corso dei mesi, cambiando di volta in volta il regolamento di legge, e rendendo tutto l’iter sempre più difficile e burocraticamente complicato. A cominciare dall’introduzione della Cilas obbligatoria, la comunicazione di inizio lavori. Chi non ha ancora depositato la richiesta infatti, anche se ha già avuto responso positivo dalla banca potrebbe dover bloccare i lavori già inziati formalmente. Molte cose quindi cambieranno ed il superbonus non sarà più una misura appetibile, a causa della difficoltà di procedura e delle condizioni economiche che nel futuro, in pratica, permetteranno solo di vedere rimborsato il 70% dell’importo in dieci anni.



Superbonus: stop cessioni, resta solo la detrazione fiscale

La cancellazione dell’opzione cessione del credito porterà a vari scenari, in base allo stato di avanzamento lavori potrà esserci la certezza o no di poter concludere l’iter già iniziato cone le condizioni previste inizialmente. Praticamente solo chi ha già terminato almeno il 30% degli interventi può continuare con le vecchie disposizioni e contare sulla cessione del credito già accettata dagli istituti finanziari. I problemi sono anche per le cessioni già avviate, perchè molte di queste sono rimaste in sospeso senza risposta, per istanze mancanti di qualche elemento fondamentale, o perchè la banca deve recuperare la capienza esaurita.



I cantieri sono in allarme, ma la decisione del governo è ormai certa. Il beneficio del superbonus è destinato a rimanere per pochi “eletti” con elevate capacità economiche, tali da potersi permettere una detrazione da recuperare in 10 anni e per una percentuale più bassa rispetto a quanto pagato. Le conseguenze come affermato dalle associazioni, saranno gravi per famiglie e migliaia di lavoratori ed imprenditori dell’edilizia.