Il Superbonus ha provocato un buco da 37,7 miliardi euro nelle casse pubbliche, un disastroso buco che però era stato già previsto a partire dal 2020 in un rapporto prodotto dalla Ragioneria di Stato e firmato dal capo dell’Ispettorato Generale del Bilancio Biagio Mazzotta. Il governo quindi era stato avvertito dell’enorme debito che si sarebbe andato a creare, come si legge nel documento riportato oggi dal Corriere della Sera, intitolato “Relazione sul monitoraggio degli effetti finanziari degli incentivi immobiliari“, nel quale venivano analizzati gli scostamenti annuali rispetto alle previsioni, e gli oneri derivati dall’approvazione di tali misure bonus per le ristrutturazioni.



Per valutare l’impatto economico del Superbonus, sono stati incrociati i dati ufficiali del Mef, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Enea, e a quanto pare, uno dei più gravi errori di sottovalutazione, sarebbe stato quello di prorogare i benefici fino al 2022. Nel 2020 infatti erano stati previsti in bilancio 200 milioni di debito in più, ma il costo complessivo nel tempo è invece aumentato in maniera esponenziale.



Superbonus, gli effetti disastrosi sul deficit erano stati previsti dalla Ragioneria di Stato

Il ragioniere di Stato Biagio Mazotta, come evidenziato dal Corriere della Sera, aveva previsto uno scostamento di bilancio con un debito che sarebbe stato troppo grande da sostenere per il proseguimento del Superbonus dal 2020 al 2022. Il problema però sarebbe stato il mancato accesso alle valutazioni tecniche del governo, utili a valutare le coperture necessarie a tali bonus, da parte della stessa ragioneria. Pertanto, probabilmente Mazzotta non ha avuto a disposizione gli strumenti per bocciare le stime errate e quindi anche per non approvare le misure per mancanza di coperture.



Ora, a causa del meccanismo del credito di imposta, si è venuto a creare un deficit enorme, da 37,7 miliardi, come veniva evidenziato nel rapporto “Provocato principalmente da Superbonus e Bonus Facciate“. I promemoria ignorati, ed il mancato incrocio tra valutazioni previste e stime tecniche, avrebbero quindi portato all’indebitamento considerato critico che dovrà essere affrontato entro l’anno dall’attuale governo. In uno scenario, che era di facile previsione, conclusosi con “l’agenzia europea Eurostat che obbliga l’Italia a fare trasparenza e correggere al rialzo i deficit dal 2020 al 2022 a causa dei bonus-casa“.