Dal 1 luglio 2020 scatterà il cosiddetto Superbonus-Ecobonus al 110%, una delle misure volute dal Governo e inseriti in quel pacchetto di provvedimenti di cui si parlava da tempo a proposito di un suo prolungamento: tra quanto previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020 e le disposizioni del cosiddetto Dl Rilancio, in attesa dell’approvazione definitiva in Parlamento, una delle misure su cui c’è maggiore attenzione è il bonus sulle spese sostenute da domani e fino al 31 dicembre 2021 (salvo proroghe) per le quali sarà previsto un maxi-credito d’imposta al fine di incentivare il miglioramento energetico delle nostre abitazioni attraverso dei lavori edilizi ad hoc. Uno dei punti critici di questa misura è tuttavia la presenza di alcune condizioni a meno che anche queste non vengano stralciate. I lavori in questione riguardano inoltre non solo l’efficientamento energetico e l’ambito antisismico ma pure l’installazione di pannelli fotovoltaici e anche la predisposizione di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Ma andiamo con ordine e vediamo nello specifico cosa prevede il Superbonus-Ecobonus che andrà a regime da domani 1 luglio.



SUPERBONUS-ECOBONUS 110%: I PUNTI ANCORA POCO CHIARI

Come accennato la misura è di fatti un maxi-credito di imposta al 110% che però presenta alcune zone d’ombra: per conoscerne i contorni definitivi bisognerà appunto attenderne la conversione del Decreto Legge Rilancio dato che al momento è solo probabile ma non certa l’estensione a tutte quante le seconde case o ad esempio pure alle strutture alberghiere (questa ipotesi potrebbe essere cassata); allo stesso modo non è stata nemmeno presa una decisione su quali potrebbero essere i massimali di spesa, ed è questa la ragione per cui, anche se la misura entra in vigore da domani è verosimile pensare che solo prima della fine di questo mese (si parla della deadline del 18 luglio), saranno fornite dal Ministero competente tutte le delucidazioni su come massimizzare al meglio i bonus. Per beneficiare del maxi-credito d’imposta è necessario che i lavori edilizi siano finalizzati all’isolamento termico di edifici almeno per il 25% della loro superficie, alla sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento, alla messa in sicurezza antisismica nelle zone a rischio terremoti 1, 2, 3 ma non 4; infine per quanto concerne invece le opere di riscaldamento e isolamento termico dell’abitazione è necessario che i lavori garantiscano un miglioramento di almeno due “classi energetiche”) o almeno di quella superiore se ciò fosse impossibile) per sfruttare il bonus oltre all’APE sia prima sia dopo la fine dei lavori.

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