LE IPOTESI DEL GOVERNO MELONI PER SBLOCCARE I CREDITI DEL SUPERBONUS

«Abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e siccome l’abbiamo ereditato noi questo problema, adesso dobbiamo cercare una soluzione, per evitare che migliaia di aziende rischiano il tracollo»: l’allarme sul Superbonus lo aveva spiegato così la Premier Meloni nella sua rubrica social “Appunti di Giorgia” prima di partire per l’Ucraina dove oggi incontrerà il Presidente Zelensky. Il piano in mente del Governo, dopo aver incontrato le aziende ieri e aver sentito tutte le proposte in merito, passa dalla possibilità di cartolarizzazione, strumento F24 e bonus sisma. Il tutto per poter “sbloccare” quei crediti fiscali incagliati da due anni di Superbonus 110% per effetto dei decreti Conte e Draghi (il quale almeno aveva tentato di porvi rimedio senza però riuscire a trovare degna soluzione, ndr).



Secondo fonti qualificate di Governo all’ANSA, il Governo avrebbe aperto la strada degli F24 per sbloccare il nodo dei crediti incagliati oltre a mantenere la possibilità di cessione del credito per i lavori legati al post sisma e agli incipienti. Sono dunque pronte in rampa di lancio le migliorie al Decreto legge che lo scorso giovedì in CdM ha di fatto stoppato tutte le nuove operazioni di cessione credito e sconto in fattura per i vari bonus edilizi (non solo il Superbonus): fermo restando che sui bonus resterà solo la forma delle detrazioni d’imposta su dichiarazione dei redditi, l’apertura del Governo sembra trovare in parte l’ok delle associazioni di categoria, anche se esse attendono ulteriori correttivi nella discussione in Parlamento del Decreto Superbonus. «Il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme», fanno sapere da Palazzo Chigi nelle scorse ore dopo l’incontro a cui hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dell’Ambiente Gilberto Pichetto e la sottosegretaria all’Industria Fausta Bergamotto.



SUPERBONUS, ECCO COME SARÀ IL “SALVAGENTE” DEL MEF

Il “salvagente” immaginato dal Ministro Giorgetti passa inevitabilmente dallo «sgonfiare la bolla dei 19 miliardi» di crediti incagliati: per farlo la strada sembra quella di intervenire con le banche tramite il meccanismo della compensazione con gli F24. Altre ipotesi, che pure non vengono scartate a priori, al momento paiono in secondo piano: si tratta di cartolarizzazioni, ricorso a CdP, ma anche aiuto delle partecipate come Eni ed Enel. Ci sarà sicuramente a breve un nuovo tavolo ad hoc sui crediti incagliati, ha detto ieri il MEF alle categorie. Soddisfatta la n.1 di Ance Federica Brancaccio dopo l’incontro con Giorgetti e il Governo: «Abbiamo trovato apertura e grande consapevolezza da parte del governo che vanno sbloccati i crediti pregressi, quindi un’apertura all’F24 che era una proposta nostra e di Abi, e un tavolo immediato per il futuro».



Confedilizia si dice soddisfatta a metà in quanto servono soluzioni per il futuro e non solo per l’immediato, «serve una fase transitoria un po’ più lunga». Nell’intervista a “Il Tempo”, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa spiega della necessità di nuovi incentivi sostenibili: «abbiamo manifestato l’urgenza di risolvere il problema dei crediti incagliati. Abbiamo chiesto, quindi, che per i proprietari si possa trasformare la detrazione in credito di imposta, che non creerebbe necessità di cessione. E abbiamo chiesto di attenuare il blocco della cessione almeno per gli interventi di miglioramento sismico e di abbattimento di barriere architettoniche. Poi, però, abbiamo svolto anche un ragionamento di prospettiva. Impostare, cioè, un sistema di incentivi per gli interventi sugli immobili, fissando una quota, ovviamente non il 110%, che non è sostenibile, ma che sia una risposta chiara per un certo numero di anni. Infine, anche se non era il tema specifico del tavolo, abbiamo ritenuto opportuno sollevare un altro argomento che costituisce una vera urgenza: opporsi alla direttiva Ue sull’efficientamento energetico, che per l’Italia non è sostenibile, nemmeno con i più fantasiosi sostegni economici». La risposta di Giorgetti, secondo Confedilizia, è stata soddisfacente in quanto «abbiamo preso atto dell’impegno ad intervenire subito sui crediti incagliati, con il sistema degli F24. E una disponibilità di massima a mettere in campo interventi più specifici sui problemi transitori». Occhi puntati intanto sulla decisione che dovranno prendere nei prossimi giorni Eurostat e Istat assieme – come confermato dalla Commissione Ue – su come considerare i crediti generati dal Superbonus sul calcolo del deficit Italia.