Con i nuovi interventi è di nuovo cambiato il quadro delle agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie. A ben vedere, gli interventi varati vanno tutti nella stessa direzione, ovvero dare una boccata d’ossigeno al settore imposto dal blocco generalizzato alle cessioni varato a febbraio dopo la valutazione di non sostenibilità per le finanze pubbliche.
Significativa è la proroga posta in via eccezionale per poter ancora optare, rispetto ai termini ordinari che rimangono inalterati per il futuro, per lo sconto in fattura e/o la cessione afferente ai lavori effettuati nel 2022. La proroga ha un costo di 250 euro ed è valida solo se uno degli attori, il cessionario, è una banca o altro intermediario qualificato: gruppi bancari, assicurazioni e altri intermediari finanziari. L’intervento prova a dare una chance in più a chi solo ora, con l’avvio della stagione della dichiarazione dei redditi, potrà valutare (non avendo avuto interesse prima a farlo confidando di poter contare senza limiti sulla cessione del credito) la propria capienza fiscale. L’opportunità è limitata alle sole spese effettuate nel corso del 2022.
Nei fatti la proroga non ha impatto sullo stop che il Governo ha voluto porre alla cessione del credito e allo sconto in fattura varata per gli interventi successivi al 17 febbraio di quest’anno.
Tra i provvedimenti introdotti c’è l’intervento varato in favore di chi ha effettuato nel 2022 interventi che rientrano nel superbonus.Le agevolazioni in questo caso, in mancanza di capienza, potranno essere trasformate in una detrazione decennale in luogo dei quattro anni sin qui previsti. Vi è però una limitazione posto che la scelta potrà essere effettuata nella dichiarazione da presentare nel 2024. Il 2022, dunque, rimane scoperto con il rischio di andare perso in toto o in parte.
Strumento d’ordine è l’intervento che ha definito il quadro documentale da avere a disposizione per escludere la responsabilità solidale dei cessionari che, al netto del dolo, viene esclusa qualora essi dimostrino di avere acquisito il credito di imposta ottenendo una specifica documentazione. Tra i documenti che hanno fatto il loro ingresso vanno citati il contratto di appalto sottoscritto tra il soggetto che ha realizzato i lavori e il committente e la documentazione prevista dal Dm n. 58/2017 in ambito sismabonus.
Altrettanto apprezzabile è l’intervento che ha messo ordine nella selva di interpretazioni restrittive, prevalentemente assunte in sede giurisdizionale e che ha confermato normativamente la legittimità della compensazione in F24 (modello unificato di pagamento delle imposte e dei contributi) tra debiti e crediti (articolo 17 D.Lgs. 241/1997) anche nei confronti di enti impositori diversi, quindi, ad esempio, tra crediti d’imposta e debiti previdenziali.
Sempre al fine di arginare la crisi del settore è stato introdotto un intervento volto a tutelare gli indigenti che con la riduzione al 90% del sostegno al superbonus dovranno mantenere a loro carico una quota dei lavori già deliberarti che non si potrebbero più fare e che, dunque, subirebbero un blocco e sarebbero fonti di contenziosi tra condomini e aziende appaltatrici. Per evitare il blocco degli interventi sarà possibile ottenere un contributo per il quale è stato stanziato un fondo dal valore di 20 milioni di euro la cui erogazione sarà curata dall’Agenzia delle Entrate. Al momento mancano i criteri e le regole per accedere a questo fondo. Per il futuro, quindi, il settore torna alle origini. Saranno mantenute le agevolazioni previste da decenni che comunque avevano avuto successo presso i cittadini senza realizzare l’euforia scomposta conseguente all’introduzione della cessione del credito e al varo del superbonus.
Di aiuto al settore potrebbe essere il varo di norme volte a semplificare il quadro autorizzativo, in un ambito comunque definito normativamente, degli interventi di riqualificazione architettonica degli edifici. Se non il piano casa del Governo Berlusconi almeno linee guida che pongano un freno alle interpretazioni dei singoli che di fatto condiziona diffusamente e diversamente il territorio.
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