Cosa accade con il Superbonus qualora i lavori non vengano portati a compimento? Un quesito utile e che potrebbe tornare frequentemente d’attualità, visto che lo scorso 25 novembre rappresentava il termine ultimo da parte dei condomini per presentare la Cilas e usufruire per tutto il 2023 dell’agevolazione al 110 per cento, mentre per le istanze inoltrate dal 26 novembre in avanti l’agevolazione scende al 90 per cento. Una differenza non di poco conto, che sposta la spesa di decine di migliaia di euro e può anche mettere in forse lo svolgimento dei lavori.
Così, mentre le richieste di modifica del decreto-legge, tese a chiedere una proroga del 110% fino alla fine del 2022, sono già partite e potrebbero contribuire a far mutare lo scenario, occorre domandarsi cosa accadrebbe qualora si interrompessero cantieri già approvati in assemblea condominiale. Il “Corriere della Sera” l’ha domandato a Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, il quale ha replicato: “Se il condominio non finisce i lavori, perde l’agevolazione per le spese già pagate e per le quali ha usufruito della detrazione in forma diretta e mediante cessione del credito o sconto in fattura e al conto si aggiungono sanzioni e interessi”.
SUPERBONUS, COSA ACCADE IN CASO DI LAVORI NON FINITI
Spaziani Testa, al “CorSera”, ha aggiunto che “diverso è il caso dei condomini che non hanno ancora avviato i lavori e che, quindi, non hanno ancora utilizzato il Superbonus. In questa ipotesi bisogna verificare le condizioni eventualmente presenti nel contratto di appalto (se lo hanno già firmato) mentre eventuali costi relativi, per esempio, allo studio di fattibilità non sarebbero detraibili e resterebbero per intero a carico del committente, salvo patti diversi”.
Volgendo invece lo sguardo alle case indipendenti, ci si imbatte in regole diverse per il Superbonus. Per questa tipologia immobiliare “hanno diritto al Superbonus al 110 per cento e solo per i lavori conclusi entro il 31 marzo 2023 i contribuenti che abbiano alla data del 30 settembre scorso compiuto almeno il 30 per cento dei lavori. Per chi non è in questa condizione, il Superbonus scende al 90 per cento e l’agevolazione è possibile solo per le prime case e solo per chi disponga di un reddito annuo massimo di 15mila euro, aumentabile a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare”.