Nella giornata di ieri il Consiglio dei ministri ha approvato una nuova norma sul Superbonus, che impone limiti all’erogazione di sconti in fattura e cessioni di credito. Limiti, però, che non piacciono a Giorgio Spaziani Testa, il presidente di Confedilizia, che ne ha riflettuto sulle pagine del Messaggero, mettendo immediatamente in guardia sul fatto che “così si mettono in difficoltà le famiglie“, mentre “nei condomini, dove già regnava il caos, la situazione è destinata a peggiorare”.
Spaziani Testa comprende la necessità di “tenere in equilibrio i conti pubblici” limitando il Superbonus, ma di contro crede anche che tutto ricadrà sulle “migliaia di famiglie che si sono fidate del governo e adesso rischiano di rimanere scoperte“. Il problema, infatti, non è tanto lo stop in sé, quanto il fatto che “gli ultimi provvedimenti adottati non andavano in questa direzione”, confermando in alcuni casi “la cessione del credito e lo sconto in fattura per determinate fattispecie di intervento” a vario titolo include nel Superebonus. Il punto, sintetizza Spaziani Testa, è che “non si possono danneggiare le famiglie cambiando di punto in bianco le regole“.
Spaziani Testa: “Basta leggi sul Superbonus, si faccia ordine tra gli incentivi”
Insomma, secondo Spaziani Testa è chiaro che i nuovi limiti al Superbonus avranno delle chiare ed evidenti “conseguenze sulle famiglie“, e se prima “c’erano già tante persone che rischiavano di finire in difficoltà, ora ce ne saranno ancora di più”. Centrale, nell’adozione delle nuove regole, secondo il presidente di Confedilizia, “che nel decreto vi sia almeno una norma transitoria che tuteli chi si è avvalso delle ultime disposizioni previste dal governo”.
Per superare, infine, l’impasse che si è creata attorno al Superbonus, Spaziani Testa suggerisce, innanzitutto, di smetterla “di legiferare”. Serve ora una programmazione, partendo “dal riordino generale di tutti gli incentivi edilizi che esistono dal lontano 1997″, grazie al quale si riuscirebbero a “risparmiare molte risorse, anche di più di quelle che [il governo] può riuscire a recuperare con questi inteventi spot”.