Il Superbonus è la misura fiscale peggiore di sempre tra quelle adottate dall’Italia, uno studio dell’Istituto Oxford Economics, tra i più autorevoli nelle previsioni e analisi finanziarie ed economiche conferma il disastro sui conti pubblici provocato dalle agevolazioni edilizie che, contribuirà ad incidere sul bilancio e sul Pil almeno fino al 2026. I dati previsionali per il futuro, come riporta il quotidiano Libero, che ha pubblicato la ricerca, sono quelli di un andamento negativo della produzione, che arriverà ad essere prossima allo zero. E gli effetti si faranno sentire per molto tempo, proprio perchè la misura in questione è stata molto più costosa rispetto alle previsioni iniziali.



Sempre secondo lo stesso istituto infatti, questo beneficio fiscale doveva restare in vigore soltanto nei due anni di pandemia per riuscire a rientrare nelle stime. Il prolungamento delle agevolazioni invece, come già è stato stabilito anche dal Mef, ha inciso sul Pil per il 5,8% ed è costato al governo 122 miliardi di euro nel 2023. Il rischio ora è quello di un impatto anche sui mercati finanziari, che probabilmente non hanno ancora considerato il peso del Superbonus e il periodo a lungo termine che servirà all’Italia per riequilibrare i conti.



Superbonus, impatto sui conti pubblici analizzato da studio Oxford: “Peserà sul Pil fino al 2026”

Il Superbonus ed il prolungamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni, oltre i due anni del Covid, stanno pesando notevolmente sull’economia e sui conti pubblici dell’Italia. In uno studio di analisi fatto dall’Istituto di Economia di Oxford, si prevedono danni a lungo termine, che ancora per qualche anno andranno ad incidere sul Pil e sulla produzione. D’altronde questo studio, come sottoliena il quotidiano Libero, non è che una conferma di quanto già osservato e dichiarato dal governo.



Lo stesso Ministro Giorgetti infatti, ha più volte sottolineato come questa misura abbia consolidato l’indebitamento dell’Italia, causato soprattutto dalle compensazioni dei crediti, che genereranno inevitabilmente minori entrate per il fisco. Tali dati sono attestati anche da Enea e Agenzia delle Entrate, che proprio nell’ultimo mese hanno registrato una nuova ondata di sconti, crediti e detrazioni maturate per i bonus edilizi, pari a 22,5 miliardi, che si aggiungono a quelli precedenti ancora da smaltire.