È in corso da diversi giorni su TikTok una discussione molto accesa riguardo un nuovo fenomeno. Ci riferiamo all’espressione “superetero”. Ma cosa vuol dire questa parola diventata virale sui social? Il termine affonda le sue radici in “superstraight”, che indica una persona eterosessuale che prova attrazione solo per persone cisgender. Quindi, si tratta di uomini e donne che non sono attratti da transessuali, ma solo da coloro che riconoscono il proprio sesso di nascita. Stando a quanto riportato da Webboh, questa parola sarebbe stata diffusa da Kyler Royce, il quale lo scorso 6 marzo 2021 ha pubblicato un video parlando del suo orientamento sessuale.
«Usciresti mai con una ragazza trans? No, non è una vera donna», ha dichiarato, precisando di non voler essere per questo definito un transfobico, cioè una persona che prova forti pregiudizi e un’avversione nei confronti delle persone trans. Ma non si esclude che possa essere caduto nella trappola di alcuni troll, che hanno lanciato questo termine su alcuni forum per creare scompiglio e far emergere la comunità transfobica virtuale.
SUPERETERO, FENOMENO VIRALE (CON POLEMICHE)
Infatti. c’è chi ritiene che sia invece nato su 4chan, dove proliferano i peggiori trend di Internet. Ci sarebbe stata, quindi, un’infiltrazione di troll nei dibattiti progressisti. A prescindere da origini e intenzioni, questo termine ha cominciato a diffondersi da TikTok. Infatti sono subito nati profili Twitter, subreddit sul tema e pure video su YouTube per spiegare questo fenomeno. Quindi, alcune persone hanno iniziato a usare il termine per identificarsi. Così molti hanno cominciato a definirsi “superetero” e a chiedere rispetto per il loro orientamento. Nel frattempo, sullo stesso modello, si stanno diffondendo altri termini, come “supergay” e “superlesbica”, riferiti a ragazzi e ragazze che sono attratti solo da persone dello stesso sesso, purché di nascita. Il problema è che discorsi di questo tipo aprono il fronte a forme di discriminazione, da qui le forti polemiche a cui vi accennavamo prima. La questione, dunque, è più complessa di quel che può sembrare.