La Superlega è un progetto tutt’altro che morto e lo si capisce chiaramente dalla parole del potentissimo Florentino Perez, presidente del Real Madrid nonché una delle menti del campionato esclusivo fra top club del Vecchio Continente. Quest’oggi lo storico numero uno delle Merengues ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’emittente radiofonica Onda Cero, in occasione del programma El Transitor, spiegando appunto: “La Superlega va avanti, c’è un accordo vincolante”. Perez ha parlato anche della Uefa facendo capire come i rapporti con la federazione calcistica europea siano tutt’altro che idilliaci: “Ci minacciano per proteggere la loro posizione dominante e le squadre inglesi sono cadute in questa costrizione. Perché non è che se ne sono andate, sono state costrette – bordate di Perez – perdiamo otto miliardi e Ceferin si alza lo stipendio. C’è gente che ha dei privilegi e vuole continuare a mantenerli. Hanno già provato a buttarci fuori dalla Champions League ma i tribunali l’hanno vietato”.
Il presidente del Real ha proseguito: “È un campionato e vogliamo che lo comprino. Partiamo dalla storia di ogni club e dal bacino di tifosi che hanno: una gara della Roma non ha lo stesso appeal di una del Manchester United. Il calcio sta perdendo d’interesse, il valore dei diritti audiovisivi cala e questo è un problema. La Superlega è formata dalle squadre che hanno più tifosi nel mondo. Bisognerebbe preoccuparsi di creare una competizione con maggiore attrattiva: i giovani non sono interessati, il pubblico diminuisce e se non si farà nulla la situazione sarà molto brutta”.
PEREZ FRA SUPERLEGA E REAL MADRID: “ZIDANE E ANCELOTTI? VI SPIEGO…”
Perez ha parlato anche del suo Real Madrid ed in particolare dell’addio di Zinedine Zidane al termine della stagione da poco conclusasi: “Era stanco della stampa in una stagione molto difficile e con tanti infortuni. Ci lega ancora lo stesso affetto di sempre e lo avrei confermato alla guida del Real Madrid. Ho lottato perché rimanesse, giuro sui miei nipoti che non ho letto la sua lettera d’addio, chi l’ha scritta non era Zidane. Gli auguro il meglio, è stata una leggenda e noi lo riconosciamo come tale. Ha il sogno di allenare la Francia e sicuramente ce la farà”.
Al posto di Zizou è tornato al Santiago Bernabeu il buon Carletto: “Avevamo bisogno di maggiore esperienza e Raul la sta acquisendo di anno in anno. Un giorno sarà l’allenatore, ha tutte le qualità che servono. Siamo contenti di Ancelotti, pensavamo fosse una buona soluzione; non ho parlato né con Pochettino, né con Allegri, né con Conte”.