La Superlega ci riprova: è stato messo in atto nelle scorse ore, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, un altro tentativo per fare sì che la competizione “su invito” possa prendere il via. Le modifiche effettuate nel format dai promotori riguardano la creazione di due categorie: una Serie A ed una Serie B, con un totale di 40 squadre partecipanti. La novità è che la loro posizione sarà mobile, per cui potranno retrocedere ed essere promosse. È un modo per evitare che il torneo sia eccessivamente “blindato” e “statico”, ovvero come era stato aspramente criticato in origine.



Andrea Agnelli, frontman del progetto, insieme ai suoi soci, tra cui il madrileno Florentino Perez, non sembrano volersi arrendere. È per questo motivo che hanno dato vita alla versione 2.0 del progetto, che anche in questo caso non sembra tuttavia destinata a convincere. Il format infatti continua ad essere “chiuso”, dato che le squadre partecipanti sono scelte dai promotori stessi. Una modalità ben diversa da quella dei campionati europei tradizionali, al contrario del tutto “aperti” alle matricole.



Superlega, nuovo tentativo: “Serie A e B con 40 squadre”. Il parere di Ceferin

Ad esprimersi negativamente sul nuovo tentativo di creazione della Superlega, che prevede la presenza di una Serie A e di una Serie B con un totale di 40 squadre partecipanti “su invito”, è stato ancora una volta Aleksander Ceferin. Il numero uno della Uefa, ai microfoni di FT Business of Football Summit, ha manifestato il suo “no” categorico. “È un’idea senza senso”, ha dichiarato.

È per questo motivo che si è detto pronto a rinunciare alle società aderenti, come annunciato in occasione della nascita della prima versione del progetto poi fallita. Tra queste ci sono Juventus, Real Madrid e Barcellona. “I club sono liberi di creare la propria competizione, ma non si aspettino di competere nelle competizioni UEFA. Nei mesi scorsi i promotori della Superlega hanno usato una pandemia, ora usano una guerra”, ha concluso.