Niente procedimento disciplinare da parte dell’Uefa contro Juventus, Real Madrid e Barcellona per la Superlega. Il massimo organismo calcistico europeo ha annunciato di averlo abbandonato per adeguarsi all’ordinanza del giudice del Tribunale commerciale di Madrid, Manuel Ruiz de Lara, il quale aveva disposto l’annullamento della procedura. Se la Uefa non l’avesse fatto, il presidente Aleksander Ceferin avrebbe rischiato di essere incriminato per disobbedienza. Ciò perché nel sistema europeo le decisioni di un giudice sono efficaci su tutto il territorio, di conseguenza l’Uefa non aveva scelta.
Ma questo non vuol dire che sia l’ultimo atto sulla Super League europea. Infatti, per l’Uefa sarebbe solo una misura formale in attesa della pronuncia della Corte di giustizia Ue, che è invece vincolante per tutti sul caso. Entro il 15 ottobre deve ricevere i pareri di tutte le parti interessate. Mentre il giudice Manuel Ruiz de Lara lascerà il suo incarico, Nyon conta di riaprire il procedimento disciplinare per la Superlega.
AGNELLI “SUPERLEGA? TRE VALORI ESSENZIALI”
C’è infatti la richiesta di ricusazione da parte dell’Uefa nei confronti del giudice del Tribunale di Madrid. Ha presentato infatti una mozione di ricusazione riferendo «significative irregolarità» e annunciando di essere pronta a fare ricorso alla Corte provinciale di Madrid. Le ultime notizie sulla Superlega si prestano comunque a molteplici interpretazioni. Per la Super League, ad esempio, è una vittoria, invece per l’Uefa è solo una misura formale e obbligata, ma è la decisione della Corte di giustizia europea quella vincolante per tutti. Nelle ultime ore Andrea Agnelli è tornato a parlare del progetto Superlega.
Lo ha fatto nella lettera agli azionisti della Juventus, spiegando che «ha nelle sue regolamentazioni tre valori essenziali per la stabilità dell’industria calcistica». Il primo è «un nuovo framework condiviso per il controllo dei costi, che contribuisca, contrariamente a quanto affermato anche in sedi autorevoli, all’equilibrio competitivo delle competizioni». L’altro è «un forte impegno alla solidarietà e alla mutualità». Il terzo, infine, «la centralità delle prestazioni dei club nelle competizioni europee e del contributo di questi allo sviluppo dei talenti come elementi fondanti di un nuovo concetto di meritocrazia sportiva».