Supermercati assaltati oggi dopo la diffusione delle misure del nuovo Decreto Coronavirus. Esselunga ha deciso nella mattinata di scaglionare gli ingressi nei supermercati per evitare assembramenti all’interno, nelle corse e alle casse, nel pieno rispetto delle disposizioni governative. Stando a quanto riportato da Il Cittadino MB, all’ingresso dei negozi è stato predisposto personale per permettere ai clienti di entrare a seconda delle persone che escono. Tra l’altro Esselunga aveva fatto una donazione di 2,5 milioni di euro agli ospedali e agli istituti impegnati in prima linea per ringraziare quanti stanno lavorando in maniera instancabile in questo periodo di urgenza nazionale. Esselunga, al tempo stesso, ha reso gratuita la consegna della spesa per tutti gli over 65 anni fino a Pasqua, in tutte le zone dove la catena è ovviamente presente con il suo servizio. (agg. di Silvana Palazzo)



ESSELUNGA E SUPERMERCATI ASSALTATI, PARLA FONTANA

Come “invocavamo” in precedenza, giungono per fortuna le prime raccomandazioni sul tema supermercati dopo che a Milano (ma anche ad Asti e in altre zone del Piemonte) si sono registrate scene di psicosi e assalti veri e propri alle corsie (fatta eccezione per Esselunga, dove gli ingressi sono stati scaglionati): per il Governatore della Lombardia Attilio Fontana «i supermercati saranno sempre pieni e rifornite. Non stiamo andando in guerra ma combattendo il contagio di una malattia». Il n.1 lombardo, seguito a ruota da tutte le autorità, intimano di evitare l’inutile assalto alla diligenza: «È inutile, uno spreco di tempo magari acquistando cibo che poi va a male». Non solo, Fontana ribadisce che il motivo ad oggi di questa “paura atavica” avviene sia in chi ha vissuto l’angoscia della guerra e sia chi «ne ha sentito il racconto». Dalla filiera di produzione arrivano poi altre raccomandazioni contro i supermercati assaltati: secondo Confcommercio «Non vi è nell’immediato il rischio di non reperire prodotti alimentari e i nostri lavoratori stanno garantendo questo servizio essenziale. Occorre però prestare attenzione alle misure previste dal DPCM che i nostri associati hanno tutta l’intenzione di rispettare», spiega la vicepresidente Donatella Prampolini (tra l’altro anche Presidente della federazione italiana dettaglianti alimentari). Ancora Confcommercio ribadisce che l’accesso ai supermercati e in generale a tutti i negozi alimentari sarà controllato per fare in modo che non vi siano assembramenti: «che venga garantita la distanza minima di sicurezza di 1 metro», annunciando come all’ingresso dei punti vendita saranno disponibili gel disinfettanti per le mani.



ESSELUNGA E SUPERMERCATI SVUOTATI DOPO DECRETO CORONAVIRUS

Non era ancora stata convocata la conferenza stampa del Premier Conte per annunciare la definitività delle misure anti-Coronavirus contenute nel nuovo Decreto molto drastiche che già i supermercati di mezza Lombardia erano stati assaltati, almeno quelli h24 come Carrefour e simili. E questa mattina la situazione non è certo meglio: in molti centri spesa della Lombardia e delle 14 provincie rese “chiuse” dal Dpcm 8 marzo 2020 anti-Covid-19 le file e la psicosi della folla sono tornate a farsi vedere. Lo avevamo già visto tra il 22 e il 23 febbraio scorso quando emersero i primi casi e le prime zone rosse: soprattutto a Milano (ma non solo) si erano viste scene da “guerra mondiale” con file fin dalle prime ore del mattino e condanna per lo più generale nelle ore successive di tutte le autorità contro quelle scene di panico. Oggi è risuccesso, provocato però questa volta da una “bozza” del Decreto che già da ieri pomeriggio – senza alcuna conferma o smentita del Governo – metteva in “chiusura” la Lombardia e altre 14 provincie di Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. La gente ha pensato al peggio e si è in parte riversata nelle stazioni per scappare verso il centro-sud Italia e dall’altra si è affollata per fare la spesa “della vita”.



SUPERMERCATI ASSALTATI: LE “NUOVE” RACCOMANDAZIONI

Come giustamente tengono a precisare tutte le associazioni di categorie nonché le autorità, l’assalto ai supermercati è perfettamente inutile perché verranno come sempre riforniti anche se l’intero territorio è diventato una “semi” zona rossa (è avvenuto anche per le aree di Codogno nei giorni più difficili delle scorse settimane, avverrà a maggior ragione per tutta la Lombardia). Eppure la psicosi ha fatto di nuovo riempire i carrelli di ogni genere di cibo e materiale disinfettante: il panico si percepisce nettamente, i negozi “normali” nei prossimi giorni potranno tenere aperti ma finché non si chiarisce la questione dello spostamento e dei divieti resteranno probabilmente semi-vuoti, se non appunto i supermercati e gli alimentari. Le domande sono molte, le raccomandazioni al momento scarseggiano e dunque riferiamoci a quanto già spiegato a fine febbraio: «Aspettiamo di vedere gli esiti dei provvedimenti presi ieri che daranno un contributo a rallentare e interrompere il contagio. Nessuno pensava che fosse così aggressiva la diffusione. La corsa agli alimenti non ha senso. I rifornimenti sono assicurati», spiegava il Presidente della Regione Lombardia. Come invece riporta il Decreto, «nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati»; i supermercati rimarranno sempre aperti ma con la possibilità che gli ingressi vengano contingentati, almeno la domenica (file in ingresso per garantire la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il cosiddetto “droplet”). Sono passati 15 giorni ma siamo di nuovo punto che a capo, se non peggio..