Nuova stretta da parte del governo, nuove misure restrittive che fortunatamente non hanno incluso i supermercati, ovviamente aperti in questo periodo di emergenza. “Rimarranno aperti i supermercati ed i negozi alimentari senza nessuna restrizione sugli orari – ha spiegato Conte in una diretta Facebook trasmessa poi in tv nella tarda serata di ieri – così come farmacie e parafarmacie”. Le nuove misure adottate entreranno in vigore a partire da domani, lunedì 23 marzo, e resteranno attive fino al prossimo 3 aprile, ma ci sono alcune regioni che hanno deciso di “stringere” ulteriormente sugli alimentari e le aperture dei supermercati, come ad esempio il Veneto, che ha optato per la chiusura dei negozi la domenica e nei giorni estivi. Altra regione “anarchica” è stata il Lazio, che la domenica ha deciso di ridurre gli orari (8:30-15:00), mentre da lunedì a sabato i negozi rimarranno aperti dalle ore 8:30 alle 19:00. Inoltre ci sono alcune catene di negozi che hanno a loro volta deciso di adottare aperture differenti.



SUPERMERCATI E CORONAVIRUS, COLDIRETTI: “INUTILI FILE AI MARKET”

Esselunga ha stabilito dei nuovi orari in vigore fino al prossimo 3 aprile per tutti i negozi presenti nelle regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana. Da lunedì a sabato si potrà fare la spesa dalle ore 7:30 fino alle 20:00, mentre la domenica dalle ore 8 alle 15. Nel Lazio, invece, valgono gli orari di cui sopra secondo disposizioni regionali. Per quanto riguarda il Carrefour, invece, negozi aperti su scala nazionale dalle ore 8:30 alle 19:00 (lunedì, sabato), e la domenica dalle ore 8:30 alle 15:00, orari che resteranno in vigore per tutta la prossima settimana. Infine la catena Lidl: 8:30-19:00 dal lunedì al venerdì, mentre la domenica spazio ad un orario “mattutino”, dalle ore 8:30 alle 13:00. Intanto la Coldiretti ha denunciato “inutili e pericolose file ai supermercati”. Secondo i coltivatori diretti si tratta di “Un comportamento irrazionale che mette sotto pressione il lavoro di oltre tre milioni di italiani che continuano ad operare nella filiera alimentare, dalle campagne all’industria fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione”.

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