A Trento è nato da qualche settimana il primo supermercato “cashierless”, ossia senza cassa e, di conseguenza, senza cassieri. Si tratta dunque di un esercizio senza il minimo personale umano. Una novità in questo ambito, visto che non ci sono neppure cassieri robot. Semplicemente, in questo negozio Conad si fa la spesa con speciali carrelli che grazie all’intelligenza artificiale riconoscono i prodotti prescelti dal consumatore quando li aggiunge e quando li rimuove , come accade sui siti di e-commerce. In base al contenuto della propria spesa, poi, viene elaborato il pagamento automaticamente al momento dell’uscita dal punto vendita.
Già nel 2019 in Sardegna, la Conad aveva sperimentato l’uso dello Smart-Card ossia il carrello della spesa intelligenza. Le reazioni al momento sono positive, anche se la ragione della soddisfazione è sopratutto – come spiega Libero – nel fatto che il supermercato è sorto in un quartiere che prima era un po’ spento. Ora invece le vetrine sono di nuovo piene, con luci accese scintillanti, ad indicare il punto vendita nel quale si può acquistare senza la minima interazione umana. Non è tutto oro, però, quello che luccica.
Assenza di contatto umano nel nuovo supermercato senza cassieri
Nel supermercato senza cassa né cassieri, sorto a Trento, è tanta l’euforia per la novità. In un futuro non troppo lontano questa potrebbe essere la realtà in ogni città d’Italia: permetterebbe di certo alla GDO di guadagnare in termini di costi, togliendo più di qualche stipendio ed è verosimile che esercizi simili vadano a moltiplicarsi. Le vetrine sono illuminate, certo, ma dentro vige un silenzio irreale. Nessuna conversazione, nessun “buongiorno”, nessuno scambio di saluti: tutto ciò lascia spazio all’assenza di interazioni, alla “dissipazione del genere umano”.
La curiosità, per negozi simili, è tanta. È tanta però anche l’inquietudine “a immaginare il totale spegnimento della relazione umana”, scrive Libero. Per tante persone, infatti, la spesa al supermercato è l’unico momento di interazione, un modo per potersi guardare in faccia con altra gente, magari scambiare due parole o un semplice sorriso, dare il buongiorno a qualcuno e riceverlo a sua volta. Scene di normale quotidianità che presto, però, potrebbero sparire nelle grandi città e poi via via anche nei paesi più piccoli. Viene così “annientato il fattore umano, la sua imprevedibilità, la sua complessa e a volte difficilmente gestibile volubilità”.