Supervariante da Omicron e Delta? Il rischio è concreto, purtroppo: lo ha rivelato il dottor Paul Burton, Chief Medical Officer di Moderna, ai microfoni del “Daily Mail”. Secondo l’esperto, le infezioni da Covid-19 normalmente coinvolgono solo un ceppo mutante, ma, in casi estremamente rari, due varianti possono colpire l’uomo allo stesso tempo. In particolare, se queste mutazioni infettassero anche la stessa cellula, potrebbero essere in grado di scambiarsi il Dna e fondersi fino a originare una nuova versione del virus e l’elevato numero di casi Delta e Omicron attualmente in circolazione in Gran Bretagna rende questo scenario più probabile.

Burton ha riferito ai componenti del Comitato per la Scienza e la Tecnologia che è “certamente possibile che potessero scambiare i geni e innescare una variante ancora più pericolosa”. Inoltre, “avere le due varianti che circolano insieme ha aumentato il rischio di scambiare i geni e fare una nuova variante. Ci sono certamente dati, ci sono stati alcuni documenti pubblicati di nuovo dal Sudafrica che testimoniano che le persone, soprattutto quelle immunocompromesse, possono ospitare entrambi i virus”.

SUPERVARIANTE DA OMICRON E DELTA: ECCO COSA PUÒ SUCCEDERE

Per far emergere una supervariante da Omicron e Delta, una persona deve essere infettata da due ceppi del Coronavirus e poi i virus devono combinarsi l’uno con l’altro all’interno del corpo. Il Covid-19, ha proseguito il “Daily Mail”, “è composto da materiale genetico chiamato RNA e, per riprodursi, deve costringere il corpo a leggere questo RNA e farne delle copie esatte. Ci sono inevitabilmente degli errori quando questo accade, perché avviene così velocemente e così spesso che i processi naturali risultano imperfetti. Se due virus si trovano nello stesso posto contemporaneamente, entrambi duplicati dalle stesse cellule, c’è la possibilità che i geni dell’RNA si confondano, proprio come potrebbe succedere se qualcuno facesse cadere due mazzi di carte contemporaneamente e li raccogliesse”.

In più, enormi focolai mal controllati come quelli nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America durante l’inverno fanno crescere significativamente il rischio di eventi combinati, semplicemente perché il numero di infezioni è più alto. La Gran Bretagna ha attualmente 4.713 casi di Omicron confermati e la variante è presente in un caso su cinque a livello nazionale.

SUPERVARIANTE DA OMICRON E DELTA: GIÀ TROVATE MUTAZIONI DI RICOMBINAZIONE

Gli scienziati hanno spiegato al “Daily Mail” che è possibile che due versioni del virus si scambino i geni, ma che non è comunque probabile che accada. Va tuttavia detto che un caso di ricombinazione si è verificato nel Regno Unito quando la variante Alfa si è fusa con B.1.177: esso è emerso per la prima volta in Spagna, alla fine di gennaio e ha portato a 44 casi prima di scomparire alla fine.

Gli esperti in California hanno concluso di aver identificato un’altra variante di ricombinazione all’inizio di febbraio, con il ceppo Kent che si è fuso con B.1.429 e che è stato individuato per la prima volta nella zona. Anche questo nuovo ceppo ha generato un numero limitato di casi ed è poi rapidamente scomparso: “Nella maggior parte dei casi questi cambiamenti sono innocui, ma occasionalmente possono innescare un vantaggio, come essere più trasmissibili o meglio in grado di eludere i vaccini”.