Si chiude oggi la lunga battaglia dei docenti che nel corso degli ultimi mesi del 2023 hanno prestato servizio nelle cosiddette supplenze brevi, ovvero quelle svolte nel periodo di tempo in cui una qualsiasi cattedra rimane vacante in attesa di un docente titolare. Battaglia che nasceva dell’esigenza di vedersi riconosciuto il proprio stipendio e che, ogni anno, si ripresenta puntuale nel periodo compreso tra settembre e dicembre (ovvero tra l’inizio dell’anno accademico e la chiusura del Bilancio governativo).
Così, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valdiatara oggi ha messo un punto sugli stipendi delle supplenze brevi. Ha annunciato, tramite un comunicato pubblicato sul sito del Miur, lo stanziamento di “circa 300 milioni di euro” proprio a favore dei docenti, con i quali verranno saldati “tutti i ratei pregressi del 2023, compresi gli emolumenti del mese di dicembre che sono stati autorizzati dalle scuole”. L’esigibilità dei pagamenti, ha dichiarato Valditara, “sarà a partire dal 18 gennaio” con la promessa di un ampio lavoro per risolvere definitivamente la questione degli stipendi per la supplenze brevi. Valditara, infatti, ha detto di essere al lavoro per “elaborare una soluzione strutturale per risolvere definitivamente il problema della regolarità temporale dei pagamenti che da troppi anni si ripresenta e che in passato ha persino evidenziato ritardi ancora maggiori di quelli registrati in questi mesi”.
Il problema strutturale degli stipendi per le supplenze brevi
Insomma, i docenti che hanno prestato supplenze brevi nel corso degli ultimi mesi del 2023 si vedranno riconosciuti, finalmente, gli stipendi che saranno accreditati attorno al 18 gennaio. Sul tema, inoltre, è intervenuto anche Jacopo Greco, capo dipartimento per le Risorse umane al Mim, che ha sottolineato come “dal 2013 ogni anno vengono pagati in ritardo, tra gennaio e marzo. I ritardi”, ha spiegato, “si accumulano a causa di specifici problemi burocratici che coinvolgono ministeri e istituzioni”.
Similmente, Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl scuola, commentando il pagamento delle supplenze brevi l’ha definito un buon punto di partenza, nella speranze che “ora si trovi davvero una soluzione strutturale al problema dei ritardi, che non deve presentarsi mai più”. Opinione, peraltro, simile a quella espressa dal sindacato Gilda Scuola, che la ritiene “una buona notizia”, sottolineando, però, che “sarà una vittoria quando questa problematica ormai annosa verrà definitivamente risolta”. Infine, il sindacato Flc-Cgil, ritiene positivo il pagamento degli arretrati delle supplenze brevi, sottolineando a sua volta che questo “rappresenti un definitivo cambio di passo e che si vada finalmente verso la regolarità mensile”.