Sono passati 16 anni dal una delle ultime visite di Papa Giovanni Paolo II al Santuario fatto erigere dal Beato Bartolo Longo ma quanto riferito in quel suo discorso pieno di dolore e sofferenza per la malattia terminale, il grande Santo Karol Wojtyla ripeté temi validi e testimoniali perfettamente anche oggi. «Oggi, come ai tempi dell’antica Pompei, è necessario annunciare Cristo ad una società che si va allontanando dai  valori cristiani e ne smarrisce persino la memoria», spiegava Papa Giovanni Paolo dal Sagrato della Basilica di Pompei poco prima della recita della Supplica. «Supplica per la pace. Abbiamo meditato i misteri della luce, quasi per proiettare la luce di Cristo sui conflitti, le tensioni e i drammi dei cinque Continenti. Nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae ho spiegato perché il Rosario è una preghiera orientata per sua natura alla pace. Lo è non solo in quanto ce la fa invocare, forti dell’intercessione di Maria, ma anche perché ci fa assimilare, con il mistero di Gesù, anche il suo progetto di pace», ebbe a dire il Santo Padre polacco, un’eredità valida poi fino ad oggi con i suoi successori Benedetto XVI e Francesco.



PAPA FRANCESCO “NELL’ESEMPIO DELLA MADONNA DEL ROSARIO”

Lontano da Pompei solo fisicamente – ha partecipato all’inizio dei lavori del Sinodo per l’Amazzonia Papa Francesco durante l’Angelus ha rivolto un passaggio del suo discorso proprio alla Madonna del Rosario di Pompei, pochi minuti dopo la recita della Supplica dalla Basilica partenopea. «”Siamo servi inutili” è un’espressione di umiltà, disponibilità che tanto fa bene alla Chiesa e richiama l’atteggiamento giusto per operare in essa: il servizio umile, di cui ci ha dato l’esempio Gesù, lavando i piedi ai discepoli», spiega il Santo Padre invocando l’aiuto della Vergine Maria per poter seguire questa strada di umiltà, «Ci rivolgiamo a Lei nella vigilia della festa della Madonna del Rosario, in comunione con i fedeli radunati a Pompei per la tradizionale Supplica». Ricordiamo che Pio XI con il “Breve Apostolico” del 20 luglio 1925 ha confermato l’indulgenza plenaria a tutti coloro che recitano la Supplica, siano confessati e in pieno diritto di ricevere la Comunione.



LA RECITA DELLA SUPPLICA DI POMPEI

In questi minuti davanti al sagrato della Basilica della Madonna del Rosario viene recitato il testo integrale della Supplica davanti a migliaia di fedeli pellegrini giunti per pregare con le intenzioni del Beato Bartolo Longo: nella giornata di ieri si sono svolti in tutta Pompei i festeggiamenti per l’anniversario della morte del Beato (il 5 ottobre 1926, ndr) con cortei e processioni fino alla Basilica da lui fatta erigere alla Madonna di Pompei. Durante l’ultima notte poi è andata avanti senza interruzione la veglia di preghiera presieduta da mons. Baldassarre Cuomo e don Salvatore D’Antuono con tutti i pellegrini intenti a chiedere una grazia e la protezione alla Vergine del Rosario, in attesa della Supplica di oggi 6 ottobre. Bartolo Longo definiva la Supplica “l’Ora del Mondo” ed è così che a Mezzogiorno in punto tutti i pellegrini leggeranno e reciteranno la preghiera composta dal Fondatore del Santuario, simbolo di un’unità in comunione con Cristo e Sua Madre, la Regina della Pace.



POMPEI, LA FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

Due giorni dopo la grande festa della Chiesa per il Beato Bartolo Longo, si celebra oggi la Supplica alla Madonna di Pompei (letteralmente, “Supplica alla Vergine del Rosario”): si festeggia tradizionalmente ogni 8 maggio e ogni prima domenica d’ottobre e riguarda la festa – seguita e accompagnata da migliaia di fedeli pellegrini in arrivo da ogni parte d’Italia e del Mondo – voluta originariamente dal Beato Bartolo Longo. L’ex avvocato, laico, introdusse il culto nel 1883 per cercare di risolvere gli animi saturi di sofferenze della povera gente di quel tempo. Un saluto e una richiesta di protezione alla Vergine del Rosario, festeggiata poi tanto durante la costruzione della Basilica di Pompei (a Lei dedicata) quanto appunto nelle prime domeniche d’ottobre, proprio come oggi: negli anni seguenti al Concilio Vaticano II ha rivisto il testo e sono stati eliminati gli accenti più sinceri ma anche meno influenti per la dottrina cattolica mariana della spiritualità del beato Bartolo Longo. Oltre a catechizzare la povera gente verso la fine dell’Ottocento, l’avvocato “birichino” (come amava definirsi) cominciò, su consiglio e appoggio del vescovo di Nola, ad erigere la nuova chiesa dedicata alla madonna del Rosario ponendo all’interno un’immagine sacra da venerare che ritraeva la Vergine del Rosario.

SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI, IL TESTO DELLA PREGHIERA

Il rito della Supplica – ovvero la preghiera di dedicazione alla Madonna del Rosario di Pompei – si svolge come sempre sul sagrato della Basilica mariana e trasmesso in diretta televisiva, a partire dalle 10.30, da Canale 21, e in diretta streaming video sul portale Facebook del Santuario mariano. La celebrazione della Santa Messa vede la guida del
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Stefano Russo, Vescovo emerito di Fabriano-Matelica, mentre la recita della Supplica segue la celebrazione (attorno alle ore 12). In un particolare passaggio della preghiera – che qui sotto trovate integralmente – si scorge un passaggio tutt’altro ancora attualissimo in riferimento al valore fondante della misericordia per il popolo di tutti noi peccatori o novelli “pagani” che si rivolgono a Dio e alla Santa Madre nella Supplica alla Madonna: «siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che, sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, * come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, * stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia».

Qui il testo integrale della Supplica alla Madonna di Pompei