Oggi nello splendido Santuario di Pompei si terrà il secondo (ed ultimo) appuntamento annuale con la Supplica alla Madonna di Pompei che negli anni è diventato uno degli appuntamenti più seguiti e partecipati – grazie anche alla recente diretta streaming – della tradizione religiosa partenopea: un evento in grado di raccogliere migliaia e migliaia di fedeli italiani ed esteri davanti al Santuario per chiedere alla Madonna una grazia; senza dimenticare neppure tutti quelli che non potranno recarsi direttamente sul territorio napoletano e seguiranno – raccolti in preghiera – la Santa Messa dalla loro abitazione.
Proprio rivolgendoci a voi, vi ricordiamo che la diretta della Supplica alla Madonna di Pompei si potrà seguire comodamente in tv collegandosi o al Canale 21 del digitale terrestre, o a quello (tendenzialmente il 28, oppure il 158 per chi ha il pacchetto di canali Sky) dell’emittente satellitare della Conferenza episcopale italiana TV2000, entrambe disponibili anche sui rispettivi siti per qualsiasi dispositivo mobile: l’orario da segnarsi sul calendario è quello delle 10:30 in punto in cui prenderà il via la recita della Santa Messa; mentre attorno alle 12:00 si procederà all’attesa recita della Supplica alla Madonna di Pompei.
Cos’è la Supplica alla Madonna di Pompei: l’origine del culto e la ragione della doppia celebrazione
Insomma, sta per ripetersi per la seconda volta nel 2024 l’appuntamento con la Supplica alla Madonna di Pompei che già lo scorso 8 maggio aveva raccolto nel capoluogo napoletano (oppure davanti al televisore) migliaia di fedeli interessati a far sentire la loro voce alla Santissima Vergine: un’occasione tra le più attese per porgere le proprie suppliche per ottenere in cambio favori, ma anche pace, supporto e carità.
La doppia celebrazione della Supplica alla Madonna di Pompei fu decisa nell’ormai lontanissimo 1883 da Beato Bartolo Longo che indicò come prima giornata quella in cui – tradizionalmente – comparve l’Arcangelo San Michele al Monte Gargano nelle Puglie; mentre la seconda è legata alla ferma volontà di Longo di diffondere in tutta la nazione il culto della preghiera al rosario: la celebrazione si basa sul testo di una supplica – recitata coralmente dai fedeli – scritta personalmente da Bartolo Longo che nel corso degli anni è stata più volte modificata per adattarsi ai tempi che passano.