Brasile e Argentina lavorano al Sur: la moneta unica del Sudamerica

Presto Brasile ed Argentina potrebbero avviare i lavori per istituire una moneta unica, il Sur (ovvero “sud” in spagnolo), che racchiuderà l’economia di tutto il Sudamerica. Si tratterebbe, concretamente, del secondo blocco valutario al mondo per diffusione. Non vi sono ancora, concretamente, conferme in merito, ma ne ha parlato Sergio Massa, ministro dell’Economia argentino, con il Financial Times.



In un primo momento, insomma, il Sur dovrebbe diventare una realtà concreta, poi lo adotteranno in prima istanza Argentina e Brasile, ed infine sarà il resto dei paesi del Sudamerica ad uniformarsi. Ne dovrebbero, secondo Sergio Massa, discutere le due maggiori economie del Sudamerica in occasione del vertice del Celac, ovvero la Comunità nata attorno ai 33 stati dell’America Latina e dei Caraibi, che si terrà tra il 23 e il 24 gennaio a Buenos Aires. Il vertice sarà anche la prima occasione in cui il nuovo presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, viaggia all’estero dalla sua elezione, avvenuta il primo gennaio, e potrebbe essere proprio lui ad annunciare l’intenzione di istituire il Sur.



Sur: tra euro e dollaro, varrebbe il 5% del PIL globale

Insomma, dietro al Sur ci sarebbero parecchi interessi che verterebbero soprattutto nella direzione di ridurre la dipendenza dell’America Latina dal dollaro statunitense. Inoltre, nell’ottica di Sergio Massa, potrebbe dare anche una spinta importante al commercio interno nell’area sudamericana, migliorando ulteriormente il peso economico degli stati latini. Tuttavia, sostiene ancora Sergio Massa, potrebbe essere un processo lungo e complesso, ricordando che l’euro impiegò 35 anni per entrare in vigore.

In gioco con il Sur ci sarebbe un giro d’affari piuttosto importante, che solamente dal punto di vista di Brasile e Argentina varrebbe almeno 26,4 miliardi di dollari (dati dei primi 11 mesi dell’anno scorso, un aumento del 21% rispetto al 2021). In complessivo, riporta il Corriere della Sera, il PIL dei paesi del Sudamerica costituirebbe il 5% di quello mondiale, attualizzando i dati al dollaro, diventando il secondo blocco valutario al mondo, dopo l’euro che vale attualmente il 14% del PIL globale. La spinta per il Sur arriverebbe soprattutto dall’Argentina, mentre il Brasile si è sempre detto leggermente diffidente dal legarsi ad un’economia che da tempo è instabile, e contestualmente il ministro delle Finanze brasiliano avrebbe detto di non essere a conoscenza di un simile piano.