Uno strano animale è comparso nei giorni scorsi a Roma, in piazza di Santa Maria in Trastevere. Si tratta di un esemplare di suricato, portato al guinzaglio da un uomo a spasso insieme ai cagnolini, come se fosse un qualunque animale domestico. Gli scatti sui social sono stati prontamente condivisi da molti utenti che tra curiosità ed indignazione si sono domandati se fosse possibile portare con sè un animale africano al guinzaglio, sui sampietrini di Roma. Ad incontrare la mangusta della famiglia degli Erpestidi, generalmente diffusa nell’Africa Meridionale, è stata la biologa Valentina Braccia, autrice dello scatto e che si è imbattuta proprio nel suo padrone. A Il Messaggero ha commentato: “Avere un suricato come animale da compagnia è diventato una moda ma sono delicati, abituati a vivere in colonie numerose, in questo modo, tenendoli in casa e facendoli vivere con noi, li si separa dal gruppo di appartenenza”. In Italia però al momento non vi è alcuna legge che ne vieti il possesso e per questo molti continuano ad averli e trattarli come semplici animali domestici sebbene non lo siano affatto.



SURICATO AL GUINZAGLIO A ROMA: L’IRA DEGLI ANIMALISTI

La presenza di un esemplare di suricato tra le strade di Roma, portato al guinzaglio da un uomo ha fatto scendere in campo anche gli animalisti. L’associazione Alleanza Popolare Ecologista, come riporta Fanpage, ha commentato la vicenda spiegando come la legge del 7 febbraio 1992, numero 150, “non vieta il possesso di un suricato, ma la norma andrebbe rivista, visto che per tenerlo in casa occorre snaturalizzare alcuni suoi comportamenti”. A parlare è stato Rinaldo Sidoli, portavoce di Ape il quale a nome dell’associazoone ha tuonato: “Troviamo inaccettabile che venga condotto tra le strade caotiche di Roma a guinzaglio, come fosse un segugio. Auspichiamo che le autorità competenti verifichino con maggiore attenzione i controlli veterinari che possono suggerire vaccinazioni contro il cimurro, adenovirus canina, leptospirosi, panleucopenia felina e antirabica”. Soprattutto in questa fase della pandemia da Coronavirus “lo Stato dovrebbe porre maggiore attenzione su questi esseri in quanto possibili vettori di malattie per l’uomo”, ha aggiunto, ribadendo l’importanza di far vivere gli animali nei rispettivi habitat naturali: “Gli animali non sono oggetti, ma soggetti”.

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