Susanna Agnelli è una delle protagoniste di “Rai 3 per Enzo Biagi“, il ciclo che il servizio pubblico dedica al grande giornalista e alle personalità di spicco da lui intervistate nel corso degli anni. Nata a Torino il 24 aprile 1922, la Contessa Susanna Agnelli Rattazzi (detta “Suni” in famiglia), figlia di Edoardo Agnelli e di Virginia Bourbon del Monte, è stata un’esponente politica oltre che una scrittrice e un’imprenditrice. Se quest’ultima attività era pressoché scontata per una componente della storica famiglia torinese proprietaria della FIAT meno lo era forse pensare che una Agnelli decidesse impegnarsi attivamente nel mondo della politica. Così fece la sorella di Umberto e Gianni Agnelli, eletta sindaco di Monte Argentario, in provincia di Grosseto, dal 1974 al 1984; già nel 1976 venne eletta deputata con il Partito Repubblicano Italiano, con il quale nel 1983 arriva a Palazzo Madama in qualità di senatrice.
SUSANNA AGNELLI, PRIMA DONNA MINISTRO DEGLI ESTERI
La sua attività politica è di primo piano: sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri dal 9 agosto 1983 all’11 aprile 1991 in vari governi (Craxi, Goria, De Mita e Andreotti) diviene Ministro degli affari esteri nel Governo Dini dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996: è dunque una Susanna Agnelli la prima donna a ricoprire la carica di ministro degli esteri in Italia. Dalla Farnesina conduce la battaglia in seno alle Nazioni Unite contro la diplomazia degli Stati Uniti d’America per evitare che l’Italia con la riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu venisse di fatto esclusa dal consesso dei grandi del mondo. Obiettivo portato a termine vittoriosamente dal suo successore, Lamberto Dini, prosecutore di quella battaglia. Della sua attività di scrittrice e memorialista si ricorda in particolare l’autobiografia divenuta best seller in Italia: “Vestivamo alla marinara”: è questo il libro in cui è contenuta la celebre frase della governante Miss Parker: “Don’t forget you are an Agnelli”, non dimenticare che sei una Agnelli. Presidente di Telethon dal 1990 al 2009, è morta a Roma il 15 maggio 2009 al Policlinico Agostino Gemelli, dov’era ricoverata da oltre un mese per un grave trauma femorale dovuto ad una caduta accidentale in casa.